Fact checking

Il Grande Complotto delle vere false foto della monnezza a Roma

di Giovanni Drogo

Pubblicato il 2018-01-12

Nella Capitale i cassonetti dell’immondizia sono più fotografati del Colosseo, specialmente se ci sono i maiali vicino. Piccolo compendio di varie teorie del complotto: da quelli che dicono che buttano i sacchetti apposta per fotografarli (con quello che costano oggi!) a coloro che sono convinti che pubblicando le foto di quelli sporchi in Emilia si puliscano automaticamente quelli di Roma

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Mano a mano che la questione della non-emergenza rifiuti di Roma si accartoccia su sé stessa ne vengono alla luce gli aspetti tragicomici. Virginia Raggi e Pinuccia Montanari sono impegnate in questi giorni a negare l’esistenza del problema (tranne a Ostia, che ha la fortuna di vivere un’emergenza riconosciuta anche dai 5 stelle) o alternativamente dare la colpa alla Regione Lazio. Tutti gli altri, a partire dagli attivisti e dai commentatori delle foto della monnezza si dedicano ad inventare le scuse e le spiegazioni più fantasiose.

Anche l’Agenzia del Comune si è accorta che c’è un problema di raccolta dei rifiuti

Il problema di Roma non è il fatto che ci sia qualche cassonetto stracolmo. Bene o male quella è una situazione comune a molte città italiane, grandi e piccole. Così come in ogni città ci sono degli incivili che invece che portare i rifiuti ingombranti all’ecocentro più vicino li abbandonano per strada o in qualche stradina isolata dell’estrema periferia. Alcuni centri si sono inventati i “cassonetti ecosorvegliati”, altrove i vigili urbani si sono appostati nottetempo nei luoghi di conferimento illegale per beccare i furbetti. È evidente che nessuna di queste misura funziona perché le risorse (leggi: i controllori) sono limitate e non si può certo piantonare ogni secchione dell’immondizia.


Il problema di Roma – senza dubbio non da oggi ma sicuramente ancora oggi – è che non ci sono un paio di cassonetti stracolmi ma intere zone della città dove il servizio di raccolta rifiuti non è puntuale come dovrebbe. I motivi sono i più diversi, il principale è che i TMB romani non riescono a smaltire tutta la monnezza prodotta bloccando di fatto il processo di smaltimento. Che la situazione sia diffusa e che non si tratti di poche eccezioni lo certifica l’Agenzia per il controllo e la qualità dei servizi pubblici locali di Roma Capitale nella la sua “Relazione annuale sullo stato dei servizi pubblici locali e sull’attività svolta nel 2017“. Sul fronte della pulizia delle strade il voto dei romani ha toccato nel 2017 il minimo storico dal 2009.

Giorgia Meloni accusata di riciclaggio di maiali dal popolo del Web

Siamo quindi nell’assurda situazione che un’Agenzia comunale, diretta da un attivista pentastellato nominato dai 5 Stelle, certifica la bassa soddisfazione dei romani per il servizio di nettezza urbane e l’esistenza di un malcontento diffuso mentre su Internet gli scudieri dell’amministrazione comunale si affannano a dimostrare che Roma è pulita, linda, immacolata. Prendiamo ad esempio il caso dell’immagine del maiale che rovista tra i rifiuti postata ieri su Facebook da Giorga Meloni.
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Le reazioni di molti fan dell’attuale Amministrazione comunale sono tutte simili. Tutti spiegano che quella foto è vecchia e risale al 2013, epoca in cui il sindaco di Roma era Gianni Alemanno e non Virginia Raggi. Ed è vero, nel 2013 sono stati avvistati effettivamente dei maiali in zona Boccea. C’è però una piccola imprecisione: in quel periodo il sindaco era Ignazio Marino e non Alemanno. A segnalare il caso fu Roma fa Schifo che ottenne anche una prestigiosa menzione sul Blog di Grillo in un post dal titolo “I maiali di Roma“. I maiali furono avvistati nuovamente nel 2014 e poi ancora nel 2015.
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Il maiale del post della Meloni però è autenticamente e genuinamente “nuovo”. Non si tratta di maiali riciclati ma di maiali del 2018. A confermarlo Roma Today che ha verificato la notizia e pubblicato un video del maiale intento a grufolare tra i rifiuti in via Ponte delle Sette Miglia, nel quartiere Romanina (VII municipio). Chiaramente è un maiale che è “noto” in zona e la Meloni sapeva benissimo come e dove trovarlo, tant’è che oggi pomeriggio ne ha postato un video.
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I migliori però sono quelli della pagina pro-M5S Ah non è Roma, che prima gridano al complotto parlando di immagine photoshoppata perché il maiale in foto non ha occhi.
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Poi però si arrendono all’evidenza e, come da copione, danno la colpa alla Regione.

Il tuo cassonetto è più stracolmo del mio

La situazione è talmente paradossale che Andrea Marcucci (Partito Democratico) è riuscito nell’impossibile di postare su Facebook una foto risalente al 2014. È proprio vero che i rifiuti non hanno colore politico e sono molto democratici quando decidono di affollare marciapiedi e il bordo delle strade.
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In Emilia Romagna invece il MoVimento 5 Stelle continua a dare sostegno alla Raggi. Qualche giorno fa il deputato eletto in Emilia Romagna Michele Dell’Orco, il quale su Twitter spiega che nella Capitale che è costretta a chiedere aiuto alla sua regione in realtà va tutto alla grande. Dell’Orco continua indefesso a spiegarci che a Roma non c’è niente da vedere e ha scovato una foto a Formigine (Modena) dove ci sono dei rifiuti abbandonati a fianco dei cassonetti.
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Il premio però spetta di diritto al gruppo consigliare M5S dell’Emilia Romagna che ha fatto jackpot. Ha fotografato dei rifiuti abbandonati fuori dal cassonetto proprio di fronte alla sede della Regione Emilia-Romagna.
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Ecco scoperto che gli “autosufficienti”, quelli a cui Ama ha chiesto una mano per smaltire i rifiuti in realtà manco sanno raccogliere i loro. Si torna quindi al punto iniziale: se a Roma non c’è alcuna emergenza ed in Emilia non sanno gestire la raccolta dei rifiuti perché la municipalizzata del Comune di Roma ha chiesto proprio a loro di aiutare a incenerire i rifiuti dei romani?
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La risposta è semplice e disarmante (nel senso che fa cadere le braccia). A Roma ci sono persone che fotografano cassonetti VUOTI e rifiuti buttati APPOSTA proprio per creare il caso. C’è qualcuno, a Roma, che lavora per screditare un sindaco. Insomma i rifiuti verrebbero messi a bella posta (un po’ come i frigoriferi della Muraro) dai soliti malintenzionati che vogliono gettare fango sull’operato della sindaca. Sorge a questo punto spontanea la domanda: se a Roma quello dei rifiuti è tutto un complotto perché il Comune ha chiesto alla Regione di chiedere aiuto a Abruzzo ed Emilia Romagna? Come ha fatto la sindaca a non accorgersi che era una trappola del PD?

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