Gli “effetti collaterali” di Bibbiano: una storia

di neXtQuotidiano

Pubblicato il 2019-09-23

Una lettera pubblicata da Selvaggia Lucarelli sul Fatto Quotidiano ci racconta oggi uno degli effetti collaterali di Bibbiano o, per meglio dire, dello sfruttamento da parte dei politici dell’inchiesta

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Una lettera pubblicata da Selvaggia Lucarelli sul Fatto Quotidiano ci racconta oggi uno degli effetti collaterali di Bibbiano o, per meglio dire, dello sfruttamento da parte dei politici dell’inchiesta sugli affidi (presunti) illeciti della Val d’Enza:

Questa è la nostra storia, mia e di mio marito: siamo stati contattati a metà gennaio dal centro affidi della nostra città per sondare la nostra disponibilità ad accogliere una bimba di 2 mesi e mezzo che dalla nascita era in ospedale. Era nata prematura ma stava bene; non poteva più restare nel reparto di TIN (terapia intensiva neonatale) per il rischio di contrarre infezioni. Ma soprattutto, la piccola era in una fase della vita in cui lo sviluppo dell’attaccamento è fondamentale.

Ci hanno spiegato che era una situazione urgente in quanto la sua mamma era andata via lasciandola lì. I servizi sociali ci hanno raccontato dettagliatamente la sua storia: la bambina è nata con tracce di cocaina e metadone perché la sua mamma è una tossicodipendente da decenni; la piccola Sara alla nascita ha avuto delle crisi di astinenza ma non abbastanza forti da doverle somministrare una terapia,sono state sufficienti le cure amorevoli delle infermiere. La sua mamma dopo tre giorni dal parto è andata via dall’ospedale senza riconoscerla, è stata contattata più volte senza risposta: vani i tentativi di cercarla al Sert e dai suoi genitori.

Alla fine la bambina è stata da lei riconosciuta dopo 17 giorni dalla nascita, quindi fuori dai termini legali. Dei parenti fino al quarto grado, nessuno se ne voleva occupare. Era urgente trovare una soluzione per lei e la procura (con i servizi sociali) hanno agito subito con la L. 403; dopo due mesi e mezzo in cui il tribunale per i minori non si è pronunciato in alcun modo. Noi abbiamo dato la nostra disponibilità, abbiamo avuto tre giorni per organizzarci, siamo stati nella sua città per conoscerla e avere tutte le informazioni necessarie per prenderci al meglio cura di lei.

È stata con noi un mese, bellissimo. Poi improvvisamente sono arrivati due decreti da parte del tribunale, in cui i giudici bocciavano il procedimento d’urgenza, poiché la bambina stava in un luogo sicuro (l’ospedale) e avrebbe potuto continuare a stare lì. Si disponeva l’immediato trasferimento dai nonni materni che nel frattempo avevano cambiato idea. Per noi è stata una doccia fredda: eravamo consapevoli che si trattasse di un affido ma non pensavamo così breve.

salvini greta bimba di bibbiano

Nella lettera si aggiunge un ulteriore dettaglio:

I nonni hanno già cresciuto un’altra nipote, sorella di Sara, che oggi ha 18 anni e vive con loro. Questa ragazzina poco tempo fa era incinta e ha perso il bambino che portava in grembo al quinto mese: esperienza devastante, un lutto da superare. I servizi ci dicono di esserne a conoscenza,che purtroppo non si sapeva nemmeno chi fosse il padre. La ragazzina fa uso di sostanze, non è un segreto visto che lo espone sui social. Probabilmente è il motivo per cui ha avuto l’aborto. Nel decreto è stata sottolineata come positiva la sua presenza in casa in quanto la sua giovane età e la sua capacità affettiva rappresenta una risorsa per i nonni nell’accudimento della sorellina.

Infine, ecco perché tutto ciò è un “effetto collaterale” di Bibbiano:

Tale decisione – mi è stato spiegato con chiari giri di parole da addetti ai lavori coinvolti in questo caso – è stata presa perché si è temuta un’esposizione mediatica a seguito delle terribili vicende di Bibbiano. Un giudice onorario mi ha detto: “Non vi ha insegnato niente Bibbiano”? Ecco, questo fa male. Sapere che dei professionisti non abbiano neanche un pizzico di buon senso e in questo periodo storico non si prendano delle responsabilità per paura, per me è aberrante.

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