Conte & Savona, una coppia che scoppia

di Alessandro D'Amato

Pubblicato il 2018-05-23

Ufficialmente è il curriculumgate che ha coinvolto l’aspirante presidente del Consiglio a determinare la situazione di stallo. Ma il problema non sono i (presunti falsi) nel curriculum di Conte, ma il fatto che quello di Savona è verissimo…

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Simul stabunt, simul cadent. Dopo due giorni di agiografie culminate nelle sue incredibili capacità di regista (“alla Fabio Capello“!1!) nelle partite di calcetto con gli amici, Giuseppe Conte è finito nelle grinfie del New York Times, che ha scoperto lievi imprecisioni (eufemismo) nel suo curriculum a proposito della New York University e da lì i giornali italiani si sono improvvisamente svegliati.

Conte & Savona, una coppia che scoppia

E così qualcuno si è accorto che l’Internationales Kultur institut ed è una scuola per l’insegnamento e quindi è impossibile perfezionare lì i propri studi giuridici, la Sorbona non ha confermato la sua “attività di ricerca” in loco (così come Yale, Cambridge e La Sapienza), Malta ha smentito che abbia fatto parte dello staff accademico e così via. Le accuse nei confronti di Conte dimostrano però al massimo che il professore ha abbellito un curriculum comunque principesco e proprio per questo le voci che lo volevano in bilico per questo vanno derubricate alla voce di leggenda metropolitana. Se non altro perché i precedenti, tra lauree mai conseguite e altre amenità, lo fanno stare abbastanza tranquillo.

giuseppe conte curriculum
Il Tempo, 23 maggio 2018, articolo di Franco Bechis

Tutt’altro significato ha invece il giallo della casa ipotecata sollevato dall’Espresso, se non altro perché la ricostruzione e la spiegazione fornita dal commercialista del presidente del Consiglio in pectore non spiega tutto: Nel 2009 ha ricevuto un’ipoteca di Equitalia per oltre 52 mila euro per un “importo capitale ”di26 mila di cui ad ora non si conoscono le origini. Emiliano Fittipaldi ha sentito il commercialista di Conte, Gerardo Cimmino: “Il professore nel 2009 ha avuto una richiesta di documentazione inerente le sue dichiarazioni dei redditi. L’agenzia ha mandato le comunicazioni via posta, ma il portiere non c’è. La cartolina è stata smarrita. Quando il contribuente non si presenta, e non porta i giustificativi della dichiarazione, iscrive al ruolo tutto l’Irpef sulla dichiarazione non presentata. Quando il professore se ne è accorto, ha saldato tutto. A oggi Conte non ha alcuna pendenza con il fisco. Bastano 4-5 ritenute mancanti sulle fatture che Conte emetteva per arrivare a quella cifra. Può succedere a tutti. Non si sono aperte procedure penali, solo una questione fiscale”. Ma perché Conte, se aveva ragione, non ha fatto ricorso?

Un governo che traballa senza essersi seduto

Ma queste tipiche storie italiane non hanno mai chiuso la porta a nessuno nell’Italia degli amici degli amici. Anzi, come insegna la vicenda della colf della compagna di Roberto Fico, mentre negli altri paesi i politici che non pagano i contributi alle colf si dimettono, da noi basta chiudersi in un rigoroso silenzio, querelare, far urlare al complotto gli ascari e i piccolifans e il gioco è fatto. Per questo la sensazione è che dietro la decisione di Sergio Mattarella, che ieri invece di incaricarlo ha preferito ascoltare la seconda e la terza carica dello Stato, pare esserci tutt’altro.

giuseppe conte paolo savona

Ovvero l’annuncio, ieri diventato ufficiale con le parole di Matteo Salvini, della poltrona di ministro dell’Economia per Paolo Savona. E in questo caso il problema non è che il curriculum è falso, ma che è tutto vero. Per il Colle sarà difficile digerire l’ipotesi di mandare a via XX Settembre un tecnico dichiaratamente anti-euro e anti-Europa, perché questo significherebbe che la dichiarazione di guerra del governo Lega-M5S nei confronti di Bruxelles (e Francoforte) non sarebbe nemmeno tanto implicita. E qui arriva il nodo.

Simul stabunt, simul cadent

Perché, nonostante il nome di Giancarlo Giorgetti sia lì a rappresentare la migliore mediazione possibile per chiudere il cerchio, dalla Lega non arriva nemmeno la minima volontà di fare un passo indietro sul nome di Savona. Anche perché intanto il MoVimento 5 Stelle non ha alcuna intenzione di fare passi indietro sul nome di Conte, visto che lo ha annunciato Di Maio e lo ha difeso a spada tratta il Blog delle Stelle. E anche perché ieri Salvini ha confermato il suo no a Di Maio premier e non poteva fare altrimenti, visto che gli sfottò sovranisti di Fratelli d’Italia hanno puntato il dito sulla sua figura di generale che vince la guerra e si consegna al nemico.

giuseppe conte curriculum new york university - 5
Fonte http://www.camera.it/application/xmanager/projects/leg17/file/ufficio_stampa/Tutti_i_Curricula.pdf

Se il M5S non fa passi indietro sul nome di Conte (anche perché ha esaurito i nomi), la Lega non farà passi indietro su quello di Savona. Una scelta per uno non fa male a nessuno e pazienza se dal Quirinale non sono contenti, ragionano dalle parti del Carroccio. Anche perché Mattarella più in là della moral suasion attualmente non si sente di andare, visto che le accuse di golpe istituzionale sarebbero pronte a partire un secondo dopo qualunque decisione in tal senso. I leghisti sperano che Mattarella ceda su Savona, i pentastellati sperano che Mattarella non faccia problemi su Conte e la situazione contribuisce a rinsaldare l’asse tra Di Maio e Salvini. Finché non accadrà qualcosa che sbloccherà la situazione. In un senso o nell’altro.

Leggi sull’argomento: I senatori a 5 Stelle che non vedono di buon occhio il contratto con la Lega

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