Giuseppe Casamonica: il ritorno in libertà del capoclan

di neXtQuotidiano

Pubblicato il 2018-07-09

Una condanna per traffico di cocaina trascorsa in comunità di recupero. E oggi di nuovo la libertà per l’uomo indicato come boss di un’associazione con un migliaio di adepti

article-post

Giuseppe Casamonica, uno dei capi del clan Casamonica, è tornato da poco in libertà dopo una condanna per traffico di cocaina: l’ha trascorsa non in carcere ma in una comunità di recupero. Anche se gli investigatori lo ritengono uno dei capi del clan che conta su un migliaio di associati con un patrimonio di un centinaio di milioni.

Giuseppe Casamonica: il ritorno in libertà del capoclan

Giuseppe Casamonica era uno dei “quattro re” che si erano presi Roma prima dell’inchiesta Mafia Capitale: la sua “zona” di influenza era Tuscolano ed Anagnina, nel quadrante Sud Est della Città Eterna e oggi che è tornato a casa, racconta un reportage di Repubblica, vicino a casa sua non è possibile transitare né chiedere informazioni:

Davanti alla villa di Giuseppe Casamonica tre giovani con i muscoli in bella vista controllano ogni movimento. Se si prova a domandare, una donna interviene e blocca tutti con lo sguardo. È Liliana, la sorella più grande di Giuseppe. «Non te lo posso dire se è qui, capisci?», si fa incontro quasi gentile. Lei — arrestata per aver segregato l’ex cognata minacciando di sfregiarla con l’acido e di portarle via i piccoli — gira le spalle ed entra nella casa del dirimpettaio. Sul muro c’è un cartello attaccato con lo scotch: “Ottavio Spada suonare qui”.

quattro re di roma 3
I quattro Re di Roma (infografica da Dagospia)

Il cugino di Ostia, interprete di se stesso nel film “Suburra”, ha trovato riparo a due passi dagli studi di Cinecittà. Ma non si può andare più vicino. Uno dei guardiani scende veloce dalle scale con fare aggressivo: «Via da qui!». A Porta furba, nel “loro” vicolo si entra solo se autorizzati, perché qui si decide la droga da comprare e vendere, il tasso di usura da applicare, le spedizioni punitive contro i debitori. Ma tutti tacciono.

«Dal Roxy bar fino a qui a Porta Furba è tutta roba loro, ma questi deficienti della Romanina hanno voluto fare i furbi», dicono oggi quelli che li conoscono. Il riferimento è ad Antonio Casamonica e al pestaggio della disabile nel Roxy Bar.

Leggi sull’argomento: Mafia Capitale: i Quattro Re che se so’ pijati Roma

Potrebbe interessarti anche