Fatti
Giovanni Bilardi e Luigi Fedele: i due politici NCD coinvolti nell'indagine per peculato in Calabria
neXtQuotidiano 26/06/2015
Chiesto l’arresto per il senatore Bilardi, l’ex assessore ai trasporti Fedele è ai domiciliari, come il PD De Gaetano, attuale assessore nella giunta di Reggio Calabria
C’è anche un senatore tra i tre destinatari di ordinanza di custodia cautelare agli arresti domiciliari emessa dal gip di Reggio Calabria nell’ambito dell’operazione “Erga Omnes”, condotta dalla Guardia di Finanza con il coordinamento della Procura di Reggio Calabria. Si tratta di Giovanni Bilardi, del Ncd. Anche l’ex assessore regionale ai Trasporti Luigi Fedele è stato arrestato e sottoposto ai domiciliari. Il suo coinvolgimento è relativo al periodo in cui, nella passata legislatura, ricopriva il ruolo di capogruppo del Pdl in consiglio regionale. L’altro arrestato è l’attuale assessore regionale Nino De Gaetano del Partito democratico.
I DUE POLITICI NCD COINVOLTI NELL’INDAGINE PER PECULATO E TRUFFA IN CALABRIA
Si tratta dell’ex capogruppo dell’Udc e poi assessore regionale nella Giunta di centrodestra, Alfonso Dattolo; dell’ex consigliere Giovanni Nucera (Udc); dell’ex capogruppo del Centro democratico, Pasquale Tripodi; dell’ex consigliere del Pd, Nicola Adamo. Il divieto di dimora è stato notificato anche all’ex autista del senatore Giovanni Bilardi, Carmelo Trapani. Dell’indagine nei confronti di Bilardi e altri si sa da un paio d’anni, Repubblica raccontava così le accuse nei confronti degli indagati:
I finanzieri indagando sui falsi rimborsi hanno trovato di tutto, dal biglietto per assistere a uno spettacolo di “lap dance” al biglietto del “Gratta e Vinci”, dai “santini” da mille e 200 euro, ai viaggi ingiustificati all’estero e in Italia. Trasferte singole, di coppia e persino di gruppo, visto che un rappresentante del parlamento calabrese aveva affittato un pullman a Chianciano. Prezzo rimborsato 3.700 euro tondi. Una città che piace molto ai politici del sud. Tanto è vero che tra le fatture di un gruppo sarebbero stati rinvenuti numerosi rimborsi per soggiorni in quella località, a volte di sole poche notti, ma sempre in alberghi di livello.
Poi ci sono i vini preziosi le cene costose:
Da Chianciano a Montepulciano il passo è breve. E non a caso gli stessi frequentatori delle terme amavano trascorrere alcune giornate in relax nella terra di uno dei vini italiani più noti al mondo. Già i vini, anche questo pare essere stato un vezzo dei politici nostrani. Negli anni ne hanno acquistati ad ettolitri. Buoni vini, utilizzati da diversi esponenti regionali probabilmente per fare regali. Tra le tante, spuntano una serie di fatture, per importi diversi. Si va dai 30 euro per una bottiglia a mega forniture da 780 euro. Chi ama il buon vino di certo non può che amare anche la buona cucina. In questo senso c’è un capitolo dell’inchiesta particolarmente delicato, su cui si stanno concentrando sia i finanzieri del colonnello Claudio Petrozziello, che i magistrati che conducono l’indagine. Delicato e corposo. Sono infatti tantissime le fatture che riguardano momenti conviviali. Tuttavia quello che più ha attirato l’attenzione degli investigatori sono i mega pranzi da 20 o 25 persone, che uniti alle cene fanno contare – per un singolo consigliere – anche 66 coperti in un solo ristorante e in solo giorno. Naturalmente tra le spese rimborsate ci sono anche singoli caffè (70 centesimi), panini e pasti frugali da asporto. Roba da pochi euro su cui, forse, ci sarebbe da ridire più sul piano etico che giudiziario.
E, scavando, si arriva persino ai rimborsi dal ferramenta:
Infine tra le novità che non trovano apparentemente spiegazione ci sono una serie di fatture e scontrini fiscali (tutti rimborsati) relativa a una sorta di “fai da te”. Agli occhi del comando provinciale della Guardia di Finanza, sarebbero saltati infatti i rimborsi di spese fatte in ferramenta. Tra queste scontrini di “materiale elettrico” e per “arredo bagni”. Articoli che non sarebbero esattamente inquadrabili tra gli strumenti tipici di chi fa politica o rappresenta le istituzioni. E ancora fatture per i detersivi, le bollette della Tarsu e persino il rimborso delle multe elevate dalla stradale per alcune centinaia di euro a testa.