Attualità
Gianni Isolato: il falso nome di Casaleggio all'Istituto Auxologico
neXtQuotidiano 13/04/2016
Gianni Isolato era il nome con cui Gianroberto Casaleggio era ricoverato all’Istituto Auxologico. Il testamento politico del guru e le intenzioni di Grillo: «Vincere o lasciare»
Gianni Isolato era il nome con cui Gianroberto Casaleggio era ricoverato all’Istituto Auxologico, dove ieri è spirato. Il funerale avrà luogo domani alle 11, a Santa Maria delle Grazie. Oggi, in forma privata, la camera ardente all’Istituto Auxologico. Era stato lui stesso a dare indicazioni sull’avvenire del Movimento 5 Stelle. Pochi giorni fa aveva scritto sul blog di Beppe Grillo: «Non ci sono capi e l’unico leader riconosciuto sono i cittadini che fanno parte della comunità del M5S. Siamo una comunità che si autodetermina in Rete e gli strumenti a nostra disposizione evolvono ogni giorno».
Gianni Isolato: il falso nome di Casaleggio all’Istituto Auxologico
Casaleggio che però, già immaginando quanto sarebbe accaduto, avrebbe lasciato ai suoi fedelissimi un testamento politico: una serie di appunti con indicazioni in vista delle prossime scadenze politiche nella convinzione che nella primavera del 2017 si voterà. Insistendo sul passaggio decisivo delle elezioni amministrative. Vincere a Roma o a Torino, una tappa importantissima in vista della sfida a Renzi. I pentastellati e Beppe Grillo si trovano di fronte ad una svolta: andare avanti senza il supporto del suo ideatore e fondatore. Secondo alcuni parlamentari pentastellati, il leader dovrebbe tornare a farsi carico del Movimento. L’alternativa è rappresentata dal passaggio della cabina di regia interamente nelle mani del direttorio M5S. Non tutti tra i pentastellati – soprattutto al Senato – sono però convinti che Luigi Di Maio, Alessandro Di Battista, Roberto Fico, Carlo Sibilia e Carla Ruocco (tutti deputati) abbiano sufficiente piglio per guidare il partito” per motivi anagrafici e di equilibrio tra le due Camere. Palazzo Madama reclama un peso maggiore all’interno degli organismi direttivi: spesso si sono fatti i nomi dei senatori Paola Taverna e Nicola Morra per incarichi di primo piano. C’è, infine, da definire il ruolo di Davide Casaleggio. Il figlio del co-fondatore si trova ora ad avere la maggioranza della Casaleggio Associati, proprietaria del blog di Beppe. Ad affiancarlo ci saranno anche i soci e Filippo Pittarello. In Parlamento non tutti sono convinti che Davide abbia la sensibilità politica del padre. Ma non mancano neanche i suoi ammiratori, convinti che possa bilanciare “lo strapotere” del direttorio e dare un’impronta più strategica. “Gianroberto era un visionario nel senso che riusciva a capire prima il futuro – spiega una delle fonti all’agenzia di stampa AGI – Aveva pianificato cosa sarebbe accaduto quando lui non ci sarebbe stato più. Pianificava tutto, sempre”. La soluzione potrebbe quindi averla immaginata lo stesso Casaleggio: un periodo di transizione con direttorio e Davide che si aiutano sotto il controllo di Grillo e traghettano il ®partito” durante questo periodo difficile. Anche in questa luce potrebbe essere letto il post della scorsa settimana sul blog nel quale lo stesso Casaleggio ha detto: “Nel M5S non ci sono capi. Decidono i cittadini”. Una democrazia allargata che congelerebbe la situazione attuale. L’accordo dovrebbe essere siglato dallo stesso Davide e Di Maio e Fico.
Grillo: Vincere o lasciare
Tommaso Ciriaco su Repubblica invece fa sapere che Grillo ha intenzione di porre un ultimatum ai 5 Stelle: vincere o lasciare:
I primi chilometri del primo giorno senza Casaleggio sono mesti. Tristi come gli occhi di Roberto Fico e Carla Ruocco, seduti accanto al capo. La quiete dura poco, però. La rompe il ticchettare nervoso di Beppe. E un professore cosentino che attacca bottone. «Questo Paese va cambiato, prof. – si apre il fondatore – E vuole sapere una cosa? Siamo noi che calmiamo gli animi della gente. Lo facciamo e lo faremo, al governo». Annuisce Carla Ruocco, «alle prossime elezioni o la va, o la spacca». Pazienza se il vagone è categoria “premium”, anzi “area del silenzio”. Nessuno si lamenta, non oggi. Le notizie corrono veloci e ogni singolo passeggero della carrozza numero 2 – anche il docente calabrese, anche il capotreno che scorre le news sul tablet e si ferma sulla foto di Casaleggio – capisce che per i cinquestelle molto è destinato a cambiare. Com’è ovvio, Grillo ricorda con affetto il suo compagno d’avventura e non riesce a usare il passato, perché l’addio va metabolizzato. «Io e Gianroberto non bastiamo, per questo chiediamo ai nostri ragazzi di lottare nelle commissioni parlamentari».