Gianfranco Fini indagato per riciclaggio

di neXtQuotidiano

Pubblicato il 2017-02-14

I risultati dell’inchiesta che ha portato la Guardia di Finanza a sequestrare beni per 5 milioni alla famiglia Tulliani. A Fini è stato consegnato un avviso di garanzia.

article-post

L’ex presidente della Camera e leader di An Gianfranco Fini è indagato per riciclaggio nell’ambito dell’inchiesta che ha portato la Guardia di Finanza a sequestrare beni per 5 milioni alla famiglia Tulliani. A Fini è stato consegnato un avviso di garanzia. L’iscrizione nel registro degli indagati di Fini, secondo quanto si apprende, scaturisce dalle perquisizioni a carico di Sergio e Giancarlo Tulliani eseguite a dicembre 2016.

Gianfranco Fini indagato per riciclaggio

Gli accertamenti bancari e finanziari sui rapporti intestati alla famiglia Tulliani, avrebbero infatti portato alla luce nuove condotte di riciclaggio, reimpiego ed autoriciclaggio posti in essere da Sergio, Giancarlo, Elisabetta Tulliani e Gianfranco Fini. Alla fine di dicembre 2016 era stata resa nota la notizia dell’indagine sulla moglie di Fini perché sul suo conto Montepaschi sarebbero finiti i 793mila euro incassati per la vendita dell’ormai famigerata casa di Montecarlo in Boulevard Principesse Charlotte 14, lascito nel 1999 della contessa Colleoni in eredità alla Fondazione di Alleanza Nazionale e poi finita a Giancarlo Tulliani. Qualche tempo prima lo stesso Fini in un’intervista al Fatto Quotidiano aveva detto di preferire di essere definito “coglione” piuttosto che corrotto. Il Fatto scrisse all’epoca che secondo il pm Barbara Sargenti, i proventi della vendita di quella casa nel 2015, stavolta a un prezzo di mercato, sono in buona parte finiti sul conto corrente di Elisabetta Tulliani, transitando dal conto del fratello Giancarlo. La Procura di Roma ha chiesto e ottenuto  l’arresto dell’ex senatore Fi Amedeo Laboccetta, del re delle slot Francesco Corallo e indagava sul suocero e il cognato di Fini, cioè Sergio e Giancarlo Tulliani per riciclaggio. Il pm Sargenti ha bloccato 520 mila euro di Giancarlo Tulliani sula rotta verso Dubai e, per motivare il sequestro, ha ricostruito nel decreto del 23 dicembre la fine della storia di Montecarlo: “L’immobile monegasco è stato rivenduto, in data 15 ottobre 2015, per un importo pari a 1.360.000 euro somma che è transitata prima sul conto corrente francese di Tulliani Giancarlo poi, è stata trasferita, in parte, al conto di Dubai e in parte al conto italiano Mps entrambi intestati a Tulliani Giancarlo”.

L’indagine sulla casa di Montecarlo

Dichiarava all’epoca lo stesso Fini:

Bplus è accusata di avere portato via 215 milioni euro allo Stato e 3,5 sono andati alla famiglia di sua moglie. Sono anche affari nostri.
Se è così ne risponderà in tribunale. Io ho stima del procuratore Pignatone.
Da segretario ha venduto una casa del partito alla società di sua moglie. Non pensa di dover chiedere scusa?
Se l’avessi saputo non l’avrei venduta! Secondo lei è piacevole a 65 anni ammettere di essere un coglione?

Per la pm dal conto di Giancarlo Tulliani più di metà dei soldi vanno a quello della sorella: “Il 24 novembre 2015, è addebitata la somma di 290 mila euro trasferiti al conto corrente nr. 14…, acceso presso Mps ed intestato a Tulliani Elisabetta; il 10 dicembre 2015, è addebitata la somma di 449mila euro trasferiti al conto corrente nr. 14… acceso presso Mps ed intestato a Tulliani Elisabetta”. Sul conto Mps intestato alla consorte di Fini sono entrati nel 2015 ben 739 mila euro. “L’avviso di garanzia è un atto dovuto. Ho piena fiducia nell’operato della magistratura, ieri come oggi”, ha detto Fini a proposito della notizia. Il sequestro delle due polizze vita, con un valore di riscatto di 495 mila euro l’una è giustificato da inquirenti ed investigatori della Guardia di Finanza per il ruolo centrale di Gianfranco Fini in tutta la vicenda che ha portato in carcere Corallo e al sequestro di beni per un valore di sette milioni nei confronti della famiglia Tulliani. Secondo gli investigatori, Corallo assieme a Alessandro La Monica, Arturo Vespignani, Amedeo Laboccetta, Rudolf Theodoor e Anna Baetsen, avrebbero fatto parte di un’associazione a delinquere che avrebbe evaso le tasse e dedita al riciclaggio. I soldi, una volta ripuliti, sarebbero stati utilizzati da Corallo per attività economiche e finanziarie ma anche nell’acquisto di immobili che hanno coinvolto i membri della famiglia Tulliani.

Potrebbe interessarti anche