I Parlamenti di Estonia e Lettonia dichiarano “genocidio” la guerra della Russia in Ucraina

di Massimiliano Cassano

Pubblicato il 2022-04-21

Il Riigikogu, parlamento dell’Estonia, e poco dopo anche l’organo legislativo della Lettonia, hanno adottato una risoluzione che dichiara “genocidio” i crimini commessi dalla Russia in Ucraina

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Il parlamento estone è diventato il primo parlamento al mondo ad adottare una risoluzione che dichiara “genocidio” i crimini commessi dalla Russia in Ucraina. Tutti gli 86 dei 101 parlamentari presenti hanno votato a favore. Un’ora dopo, il parlamento lettone ha approvato all’unanimità lo stesso tipo di risoluzione. Sono i Paesi baltici a prendere le posizioni più dure nei confronti del Cremlino e a non risparmiare inequivocabili condanne politiche. Un gesto dal forte valore simbolico che accade mentre la Russia chiude i consolati generali lettoni a San Pietroburgo e Pskov, nonché i consolati generali di Estonia e Lituania a San Pietroburgo. Come afferma in una nota il ministero degli Esteri russo – riportata dalla testata ucraina Verità Europea – “i capi e gli altri funzionari dei consolati estoni e lettoni sono dichiarate persone non gradite. Tutte le suddette persone devono lasciare il territorio della Federazione Russa entro lo stesso termine previsto per la partenza del personale consolare russo da tali paesi”.

I Parlamenti di Estonia e Lettonia dichiarano “genocidio” la guerra della Russia in Ucraina

Il presidente ucraino Volodymyr Zelensky insiste da tempo sulla definizione di “genocidio”, iniziata ad utilizzare dopo il ritrovamento dei civili massacrati a Bucha. Il presidente americano Joe Biden ha confermato la sua accusa alle forze del Cremlino, che a suo dire stanno commettendo un “genocidio” in Ucraina. “Ho usato la parola genocidio – ha detto Biden ai margini di una visita nell’Iowa – perché è diventato sempre più chiaro che Putin stia solo cercando di spazzare via anche l’idea di poter essere ucraini. Le prove di tutto questo stanno aumentando”. Affermazioni accolte positivamente dal Zelensky che ha lo ringraziato per le “parole vere”, mentre il Cremlino le ha definite “inaccettabili”. Allo stesso modo una settimana fa il presidente Francese Emmanuel Macron aveva definito quanto accaduto in Ucraina “crimini di guerra”, aggiungendo: “Ma un’escalation verbale non contribuisce all’obiettivo di fermare il conflitto”. Commento accolto con delusione da Kyiv.

 

(immagine di copertina: screenshot video Youtube Riigikogu)

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