Game over: Lega, Forza Italia e Movimento 5 Stelle non votano la fiducia. Draghi al Colle

di neXtQuotidiano

Pubblicato il 2022-07-20

Il premier pronto a salire al Colle. Ora al voto: 25 settembre o 2 ottobre

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È finita. La fiducia della maggioranza c’è, ma non c’è più la fiducia di Draghi nella sua maggioranza. Questa la sintesi del voto di oggi in Senato, dove la risoluzione è stata approvata formalmente con 95 sì ma solo 133 votanti, con il Movimento 5 Stelle che, rimanendo in aula, ha garantito il numero legale. Il giorno più lungo del governo Draghi si conclude in una lunga lista di assenti e non votanti pronunciati con la voce neutra del rito istituzionale, ma dietro cui aleggia tutta la drammaticità di una giornata destinata a passare alla storia e che segna, di fatto, con sette mesi d’anticipo, la fine della legislatura. Decisivo il niet di Lega e Forza Italia, che lasciano cadere l’appello di Draghi alle forze politiche a ripartire con una rinnovata fiducia e la formula dell’unità nazionale che aveva sin qui accompagnato l’esecutivo dell’ex numero uno della Banca europea. Il rifiuto di Salvini e Berlusconi ad aderire alla cosiddetta “risoluzione Casini” ha, in pratica, tolto la patata bollente dalle mani di Conte e dei 5 Stelle, rendendo vano ogni tentativo di compromesso (comunque non facile) e aprendo la strada all’unico epilogo possibile: le urne anticipate.

Game over: Lega, Forza Italia e Movimento 5 Stelle non partecipano al voto. Draghi al Colle

Finisce nel modo più inatteso e per certi versi inglorioso la prima e forse unica esperienza di Mario Draghi a Palazzo Chigi, nell’impossibilità di tenere unito una maggioranza da mesi in fibrillazione per l’avvicinarsi della campagna elettorale e incapace di anteporre la tenuta dell’esecutivo alle esigenze partitiche e ai temi di bandiera. I 5 Stelle prima e Lega e Forza Italia poi non hanno votato la fiducia richiesta in mattinata da Draghi, costringendolo a salire al Quirinale per la seconda volta nel giro di pochi giorni con le dimissioni in mano, questa volta irrevocabili (e, soprattutto, irrefutabili).

Gelmini: “Lascio Forza Italia”

Non mancano i primi scossoni, alcuni dei quali impensabili alla vigilia. E’ il caso di Maria Stella Gelmini, che annuncia l’addio a Forza Italia dopo il no alla fiducia indicato al gruppo parlamentare da Silvio Berlusconi. “Oggi – ha spiegato l’ex ministra azzurra – si doveva stare con Draghi senza se e senza ma”. E in molti potrebbero essere pronti a seguirla. Brutta aria anche all’interno della Lega, mai così spaccata come oggi tra l’ala governista, guidata da Giorgetti, e il fronte salviniano, che da giorni mirava allo strappo.

Urne a fine settembre o inizio ottobre

Esclusa ogni altra strada e ogni altro esecutivo all’infuori di Draghi, l’unica strada possibile sembrano essere il ricorso alle urne anticipate. Due le opzioni: 25 settembre o – cosa più probabile – il 2 ottobre.

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