L’ecatombe di gamberetti a Ischia e la paura del vulcano

di Giovanni Drogo

Pubblicato il 2019-01-14

Il mistero dei gamberetti spiaggiati è ancora senza risposta. In attesa delle analisi biochimiche c’è chi ritiene che possa trattarsi di un evento correlato all’attività vulcanica e teme un’eruzione imminente. Ma la spiegazione potrebbe essere diversa

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Migliaia di gamberetti sono stati rinvenuti sulla spiaggia di San Montano a Lacco Ameno sull’isola di Ischia. Le cause del – per ora misterioso – spiaggiamento non sono ancora state scoperte. Anche la specie esatta non è ancora stata identificata e quindi non si sa nemmeno se gli esemplari trovati morti sul litorale sabbioso siano adulti o meno. Sul posto si è recato il personale della Stazione Zoologica Anton Dohrn di Napoli che ha prelevato alcuni campioni al fine di procedere con le analisi biochimiche al fine di accertare le cause della morte.

Cosa è successo sulla spiaggia di San Montano a Ischia

Secondo il biologo Marco Munari, coordinatore della stazione ischitana della Anton Dohrn, le ipotesi per spiegare lo spiaggiamento sono diverse: «Potrebbe darsi che questi gamberetti si siano trovati nel posto sbagliato al momento sbagliato e quindi che siano stati spinti da un’onda o da una mareggiata. La seconda ipotesi è che la morte possa essere dovuta a micro-organismi tossici. In questo caso, però, sarebbero stati coinvolti anche altri organismi: pesci e quant’altro». Ma a mettere in dubbio la teoria della morte dovuta all’inquinamento c’è il fatto che sulla spiaggia ci siano solo gamberetti e non altre specie marine.

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via Twitter.com

C’è chi ricorda il ritrovamento del capodoglio «Leopoldo», trovato morto alla vigilia di Natale sugli scogli della spiaggia degli innamorati. Il cetaceo però era morto già da una decina di giorni e presentava evidenti segni di denutrizione. Dal momento che non sono note le cause del fenomeno la Guardia Costiera si è limitata ad invitare – a titolo precauzionale – ad evitare il prelievo dei gamberetti al fine di consumo umano.

È colpa del vulcano?

Il fenomeno dello spiaggiamento del “krill” – termine con il quale si identificano i crostacei appartenenti alla specie Meganyctiphanes norvegica – non è di per sé una rarità ed è riconducibile generalmente a cause naturali come ad esempio la risalita di correnti fredde. Proprio di fronte alla spiaggia di San Montano c’è una delle imboccature del canyon sottomarino di Cuma dove le correnti sottomarine scorrono più impetuose, correnti che potrebbero aver travolto il krill spingendo il banco sulla spiaggia.

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Il Ministro dell’Ambiente Sergio Costa ha annunciato che il Ram, (Reparto Mobile Ambientale) della Capitaneria di porto, invierà una relazione sul caso “alla procura, alla prefettura di Napoli e al ministero dell’Ambiente. È importante già aver detto di non mangiare quei gamberi. È una dinamica nuova – aggiunge Costa – per cui ora aspettiamo gli esiti della relazione del Ram”. C’è chi su Facebook è pero preoccupato da un altro aspetto: l’attività vulcanica. Il timore è che i gamberetti siano morti a causa di un “surriscaldamento del mare” dovuto all’attività vulcanica sottomarina che avrebbe emesso quantità di anidride carbonica che avrebbero ucciso il banco di krill. Il fenomeno viene associato a quanto avviene nel lago d’Averno nei campi Flegrei e che causa una moria dei pesci.

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Ma le due situazioni – quanto avviene in un bacino chiuso e quanto succede in mare aperto – non sono comparabili. Anche perché in ogni caso si sarebbe dovuto assistere ad una moria di pesci e animali marini non limitata invece ad un’unica specie di crostacei. Inoltre l’osservatorio Geofisico Vesuviano che si occupa del monitoraggio dei vulcani dell’area di Napoli (e quindi di Ischia) non ha segnalato particolari attività sismiche ad Ischia (né lo ha fatto l’INGV). Nel bollettino di dicembre 2018  non vengono rilevate particolari situazioni di criticità o “segnali” che possano far intuire l’esistenza di trend significativi nei parametri sismologici. Diffondere notizie del genere crea un inutile e pericoloso allarmismo.

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