Galli polemizza con Draghi sul mix di vaccini: “Lui è fortunato, gli italiani devono pagarsi i test”

di neXtQuotidiano

Pubblicato il 2021-06-21

L’infettivologo dell’Ospedale Sacco sottolinea come il Presidente del Consiglio, a differenza dei cittadini, si sia potuto sottoporre al test sierologico prima di ricevere la seconda dose di vaccino (eterologo)

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È sempre stato senza peli sulla lingua e non ha mai abbandonato le sue posizioni sulla pandemia. Lo ha fatto rimarcando la veridicità dei dati scientifici rispetto ai proclami politici. Adesso l’infettivologo dell’Ospedale Sacco di Milano cita in giudizio anche il Presidente del Consiglio dopo che quest’ultimo ha detto di essersi sottoposto a un test sierologico prima della somministrazione della seconda dose di vaccino, optando – su suggerimento dei medici – per un mix tra i prodotti (prima Astrazeneca, poi Pfizer o Moderna). Galli contro Draghi sottolinea l’impossibilità (economica) di molti cittadini nel poter accedere al test.

Galli contro Draghi: “Lui è fortunato, gli italiani devono pagarsi il test”

“Ho passato 2 giorni a cercare di andare a fondo a tutti i dati disponibili sulla vaccinazione anti-Covid eterologa e confermo che, pur nella povertà dei dati che abbiamo, sono convinto che funzioni – ha detto Massimo Galli in diretta ad Agorà, su RaiTre -. Draghi ha detto anche un’altra cosa interessantissima: lui, essendo il presidente del Consiglio, si è fatto la prova ed è andato a vedere se gli anticorpi ce li aveva o no. Cosa che non è in questo momento consentita a tutto il resto degli italiani se non si pagano il test, andando in centinaia di migliaia a farselo in laboratori privati”. Insomma, l’infettivologo parla di un tema concreto: il costo dei test per valutare la presenza di anticorpi nel sangue dopo la prima somministrazione del vaccino.

Il medico, prosegue sottolineando come al capo del governo abbiano “dato un consiglio che io stesso avrei dato: hai risposto poco all’AstraZeneca al primo giro, cambia cavallo. Questo è un altro discorso ancora. Ed è da suggerire in un caso di questo genere. La vera questione dal punto di vista clinico è sapere se le persone hanno o non hanno risposto al vaccino. Cosa complicata, che richiede una marea di test. Test che centinaia di migliaia di italiani si stanno facendo a pagamento, aumentando di molto il peraltro legittimo fatturato di istituzioni private. Sapere questa cosa per me è fondamentale, se ho di fronte un paziente con Hiv, artrite reumatoide, linfoma. Devo sapere se ha risposto o no per potermi regolare su cosa fare”.

(foto: da Agorà, RaiTre)

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