Gabriele Bianchi dice di essere innocente e di non aver toccato Willy Monteiro neanche con un dito

di neXtQuotidiano

Pubblicato il 2022-05-26

Le parole in Aula di uno dei due fratelli accusati di aver pestato e ucciso il giovane Willy Monteiro

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La richiesta della Procura, avanzata diverse settimane fa, è della pena all’ergastolo nei confronti di Marco e Gabriele Bianchi, i due fratelli accusati di aver pestato a sangue e ucciso Willy Monteiro a Colleferro nella notte del 6 settembre del 2020. La difesa dei due fratelli sta provando a spostare il giudizio della corte sulla non volontarietà dell’omicidio, anche se le testimonianze e le ricostruzioni fatte nel corso di questi lunghissimi mesi dalla morte del giovane fanno pensare a un atto di violenza deliberato. E oggi ha parlato, con una dichiarazione volontaria, uno dei due fratelli in Aula.

Gabriele Bianchi dice di non “aver toccato Willy Monteiro neanche con un dito”

Gabriele Bianchi ha detto che vorrebbe tornare indietro, a quella notte tra il 5 e il 6 ottobre di quasi due anni fa, per “cambiare tutto”. Dice che attende il corso della giustizia e spera che la famiglia di Willy Monteiro possa trovare pace dopo le condanne dei responsabili della morte del loro giovane figlio. Poi, però, si toglie di dosso tutte le responsabilità di quanto accaduto, sostenendo di non aver colpito (e neanche mai toccato) il 21enne durante quella rissa fuori dal locale di Colleferro:

“In passato posso avere commesso errori, ma vi prego si credermi che Willy non l’ho toccato con un dito. Ho ascoltato falsità della mia condotta di quella notte. Non sarei mai stato in grado di commettere ciò di cui mi si accusa. Vi ho detto la verità, chi mi conosce sa della mia innocenza. Io non ho perso la speranza credo nella giustizia, credo di potere tornare a casa da mia moglie e crescere mio figlio”.

Parole che collidono con le ricostruzioni e le testimonianza già portate e presentate durante il processo. In attesa della sentenza che coinvolgerà anche il fratello di Gabriele Bianchi (Marco) e i loro amici Mario Pincarelli e Francesco Belleggia per cui è stata chiesta una pena di 24 anni.

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