Cultura e scienze
Il fronte del Partito Democratico per uscire dall'euro
dipocheparole 07/11/2014
All’improvviso la minoranza PD è contro la moneta unica. E anche altri. Coincidenze?
Marco Palombi sul Fatto di oggi ci racconta la rottura del tabù del sacro euro all’interno del Partito Democratico. Soprattutto tra i rappresentanti di quella minoranza contraria al segretario Matteo Renzi, ma non solo. Dopo Stefano Fassina, che immagina un’uscita cooperativa con la Germania, e Gianni Cuperlo, ora tocca a Vincenzo Visco:
PIÙ DI QUALCUNO, per esempio, ha pensato di avere le traveggole sentendo Vincenzo Visco, in un convegno di qualche mese fa, dire all’ingrosso la seguente frase: “Io sono quello che ha fatto l’euro con Ciampi e ogni mattina mi sveglio chiedendomi se fosse la cosa giusta”. È il recupero di una posizione (e di una competenza tecnica) ben presente nella sinistra italiana dei decenni scorsi. Basti pensare alla sentenza scolpita da Luciano Barca, economista del Pci e padre di Fabrizio, durante il dibattito in Direzione sul Sistema monetario europeo, l’antenato dell’euro: “È solo la mascheratura di una politica di deflazione e di recessione anti-operaia”. Era il dicembre 1978.
Poi c’è Francesco Boccia:
Basti leggere quello che dice al Fatto un iper-europeista come Francesco Boccia, amico e compagno di corrente di Enrico Letta, autore del libro Morire per Maastricht: “Cosa serve a questa Unione? Servono gli eurobond, servono investimenti comunitari,servono politiche fiscali coordinate e solidali: noi dobbiamo chiedere queste cose e non discutere dello zero virgola. Se questo non si può fare, allora è un fatto che l’esperienza dell’euro è fallita e bisogna uscirne”.
E infine tocca a D’Attorre , che ha parlato ieri con Il Foglio:
NON È SOLO la moneta come strumento tecnico – e come tale mai neutro – ad essere messa in discussione, ma anche le sue implicazioni politiche. Alfredo D’At -torre , deputato vicino a Pier Luigi Bersani, ieri ha dichiarato al Foglio che “l’euro così com’è oggi non è più sostenibile”. A fine giugno, invece, aveva tenuto in un convegno del Pd un intervento in cui la moneta unica era illustrata come una delle funzioni della “rivincita del capitale” iniziata negli anni di Reagan e Thatcher,una rivincita talmente completa da aver catturato nei suoi schemi buona parte della sinistra.
Illuminazioni sospette?