Francesco Mazzega: gli arresti domiciliari all'omicida di Nadia Orlando

di Mario Neri

Pubblicato il 2017-09-27

Il collegio pur confermando il «fatto gravissimo» e «la pericolosità sociale elevata» ha ritenuto che i domiciliari potessero essere la misura cautelare più idonea. La petizione contro la scarcerazione

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Francesco Mazzega, 36 anni, è l’assassino reo confesso di Nadia Orlando: dopo aver ucciso la fidanzata a Udine aveva guidato tutta la notte con il cadavere accanto e la mattina de lprimo agosto si era presentato negli uffici della polizia Stradale di Palmanova dicendo al citofono: «Temo di aver commesso un omicidio». A 57 giorni dalla confessione, ieri mattina, il 36enne è stato scarcerato e ora si trova agli arresti domiciliari, a Muzzana del Turgnano (Udine), a casa dei genitori.

Francesco Mazzega: gli arresti domiciliari all’omicida di Nadia Orlando

A Mazzega era stato concesso il beneficio degli arresti domiciliari già alcuni giorni fa ma l’esecuzione del provvedimento era stato ritardato per l’indisponibilità di un braccialetto elettronico. Che ieri gli è stato applicato. Nelle scorse settimane era stata lanciata una petizione – che ha raccolto decine di migliaia di firme – da parte dei concittadini di Nadia Orlando a Vidulis di Dignano (Udine) – per chiedere che l’assassino non uscisse dal carcere dopo soli due mesi dal crimine. Mazzega uccise la fidanzata strangolandola.
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Il collegio pur confermando il «fatto gravissimo» e «la pericolosità sociale elevata» ha ritenuto che i domiciliari potessero essere la misura cautelare più idonea perché, tra l’altro, Francesco Mazzega «si è presentato alla polizia con il cadavere». Inoltre le prove sono state per lo più acquisite e, prima del delitto, Mazzega aveva avuto «una condotta irreprensibile» ed è «incensurato».

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