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Francesco Ginese: il ragazzo morto per entrare a un rave a La Sapienza

neXtQuotidiano 23/06/2019

Era stato trasportatola notte tra venerdì e sabato al Policlinico Umberto I di Roma, dopo essersi ferito mentre tentava di scavalcare uno dei cancelli della Sapienza per partecipare a un evento abusivo della Notte Bianca universitaria. Francesco si sarebbe reciso l’arteria femorale

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È morto il ragazzo di 25 anni ricoverato al Policlinico Umberto I dopo essersi reciso l’arteria femorale scavalcando un cancello per entrare ad un rave all’Università La Sapienza di Roma. Francesco Ginese era stato portato in ospedale d’urgenza con l’aorta femorale recisa. Operato d’urgenza ieri pomeriggio all’Umberto I, le sue condizioni erano rimaste gravi e la prognosi riservata.

Francesco Ginese: il ragazzo morto per entrare a un rave a La Sapienza

Francesco Ginese era stato trasportato in gravissime condizioni la notte tra venerdì e sabato al Policlinico Umberto I di Roma, dopo essersi ferito mentre tentava di scavalcare uno dei cancelli della Sapienza per partecipare a un evento abusivo della Notte Bianca universitaria. Francesco si sarebbe reciso l’arteria femorale. Per salvarlo era subito scattata una gara di solidarietà, anche attraverso i social, per la raccolta di sangue. Anche sulla pagina Facebook della ‘Notte Bianca’ alla Sapienza era stato rilanciato l’appello di amici e conoscenti di Francesco. “Ieri sera, mentre era in corso l’iniziativa, un ragazzo è rimasto ferito in un incidente ed è stato immediatamente soccorso dall’ambulanza prevista per l’evento. Francesco è ora in ospedale e ha bisogno di aiuto. Condividiamo e rilanciamo l’appello dei suoi amici per la raccolta di sangue”, era stato comunicato.

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“Quando l’Ateneo ha notizia dell’organizzazione di eventi non autorizzati, provvede sempre, come anche nel caso in questione, ad una preventiva formale comunicazione alle autorità di pubblica sicurezza. Inoltre, qualora tali eventi non autorizzati dovessero effettivamente svolgersi, contravvenendo al Regolamento in materia e/o forzando gli accessi agli spazi universitari, l’Ateneo procede sempre a presentare un esposto alla Procura della Repubblica”. Lo spiegano dall’Università la Sapienza interpellati in merito alla morte del giovane. “Infine alla Sapienza è presente un servizio di vigilanza e un sistema di videosorveglianza che consente di allertare immediatamente le autorità competenti in caso di manifestazioni non autorizzate e di produrre documenti video che vengono, su richiesta, messi a disposizione delle stesse autorità”, concludono.

Foto da: Foggiatoday

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