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La storia del focolaio nella casa di riposo a Marano tre giorni dopo il vaccino

di neXtQuotidiano

Pubblicato il 2021-02-09

Non c’è nessuna correlazione tra vaccino e contagio: il virus, spiega il sindaco di Marano, è stato contratto quando ancora non era trascorso il periodo necessario perché la dose fosse efficace

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Un focolaio di Coronavirus è scoppiato nella casa di riposo Villa Sorriso a Marano: a essere contagiati sono 21 degli ospiti e tre operatori. Lunedì scorso era stata effettuata la seconda dose di vaccino anti COVID. Ma si tratta di una sfortunata coincidenza. Infatti il virus ha colpito Villa Sorriso nel periodo di tempo che va dalla somministrazione a quello necessario per ottenere l’immunità.

La storia del focolaio nella casa di riposo a Marano tre giorni dopo il vaccino

Tra le ventuno persone colpite dal contagio due sono ricoverate in ospedale. Gli altri sono asintomatici o comunque riportano solo sintomi di lieve entità. La prima dose di vaccino  è stata somministrata dall’équipe vaccinale lo scorso 11 e 12 gennaio. Poi tra il 18 e il 23 gennaio sono emersi i primi casi di positività. Solo a chi risultava negativo è stata iniettata, secondo il protocollo vigente, la seconda fiala, il primo febbraio.  Pochi giorni dopo, il 4 sono emersi altri casi positivi. Come stanno le cose? Il vaccino non c’entra. Giovanni Galli, sindaco di Marano, spiega che “a tutti gli ospiti era stata somministrata la prima dose di vaccino l’11 gennaio e, lunedì scorso, avevano fatto il secondo richiamo. Siamo stati davvero sfortunati, perché questo vuol dire che il virus è stato contratto o il giorno prima della seconda somministrazione di vaccino, o pochi giorni dopo, perché appunto anche dopo la seconda dose occorrono sette giorni prima che diventi efficace”. Anche Silvana Borsari, direttrice sanitaria AUSL, sottolinea: “Per tranquillizzare i nostri cittadini vogliamo ricordare come non vi sia possibilità di contrarre il virus per effetto del vaccino in quanto questo non contiene il virus ma solo un piccolo frammento di RNA messaggero che non può propagare sé stesso nelle cellule, può solo stimolare la risposta immunitaria nel nostro organismo. Non è dunque possibile ammalarsi per colpa del vaccino, ma ci si può comunque ammalare. Ne approfitto per ricordare che non dobbiamo mai smettere di applicare le misure di sicurezza, nemmeno dopo la somministrazione delle dosi, pensando di essere già protetti. Per questo ci raccomandiamo sempre di rispettare le norme, che continuano ad essere vincolanti per tutti, vaccinati e non. Una misura non vive senza l’altra: solo tenendo saldamente insieme queste due azioni, vaccinazione e protezione, potremo uscire da questa pandemia”

 

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