Il botta e risposta tra la giornalista russa che parla di pettegolezzi per le violenze in Ucraina e Floris | VIDEO

di neXtQuotidiano

Pubblicato il 2022-05-11

Ospite di Giovanni Floris a Dimartedì, la giornalista russa Yulia Vityazeva dibatte con il conduttore sull’attendibilità delle notizie diffuse in trasmissione

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La giornalista russa filogovernativa Yulia Vityazeva ospite ieri sera a Dimartedì dibatte a distanza con il conduttore Giovanni Floris. “Cercate di infilare nella testa delle persone delle informazioni che non sono neanche lontanamente obbiettive – dice l’ospite – la vostra giornalista si trova a Kharkiv (Cecilia Sala, ndr), i nostri sono a Kherson. Io so meglio di cosa succede qui di quanto lo sappia lei”.

Il botta e risposta tra la giornalista russa che parla di pettegolezzi per le violenze in Ucraina e Floris

“Scusi – ribatte Floris – allora io non posso raccontare cosa è successo a Torino perché sono qui a Roma?”. Seguono applausi dell’intero studio. “Mi commenti questo – aggiunge Floris – lo sa a chi hanno dato il Pulitzer in America? Al New York Times per il lavoro dei giornalisti sulle vittime civili dei bombardamenti della coalizione Usa in Iraq, Siria e Afghanistan. In Occidente i giornalisti che vanno a dar fastidio al proprio governo li premiano”. Poi viene mostrato a Vityazeva un cartello con le liste di giornalisti e dissidenti russi morti da quando Putin è presidente. “Ma lei ha delle prove di quello che sta dicendo, può mettere la mano sulla Bibbia e dire che è stato personalmente Putin?”, chiede Vityazeva.

“O continuerà – prosegue – a diffondere dei pettegolezzi senza fondamento? Io con la stessa possibilità posso dire che lei a colazione ha mangiato una cosa qualsiasi. Posso dire quello che mi pare? Lei ha delle prove? No, nessuna prova. Solo gossip e invenzioni alimentate da Washington. Il glorioso popolo italiano non deve essere una marionetta di Biden”. Floris la gela con una battuta finale: “Io non c’ero neanche a Waterloo ma un’idea di cosa è accaduta a Napoleone me la sono fatta”.

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