Finisce sotto vigilanza per gli insulti la libraia che ha rifiutato di vendere il libro di Giorgia Meloni

di neXtQuotidiano

Pubblicato il 2021-06-11

Alessandra Laterza, proprietaria della libreria di Tor Bella Monaca (Roma) che si rifiutò di commercializzare il testo scritto dalla leader di FDI ha sporto denuncia per l’innumerevole quantità di minacce ricevute

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Alessandra Laterza, la libraia di Tor Bella Monaca che, un mese fa ha annunciato che non venderà “Io sono Giorgia”, l’autobiografia di Giorgia Meloni, è finita sotto vigilanza da parte del Prefetto in seguito all’ondata spaventosa di minacce e insulti ricevuti dagli hater. Lo ha annunciato lei stessa in un lungo post su Facebook nel quale racconta la paura costante, quotidiana, di vivere sotto la pressione degli odiatori del web (e non solo) solo per aver deciso liberamente quali libri vendere nella propria libreria indipendente, da anni un presidio culturale coraggioso nel cuore della periferia romana.
“Sono giorni difficili. Non pensavo che esprimere le mie idee diventasse un problema. L’ho sperimentato a mie spese dal 9 maggio, giorno in cui ho manifestato sui social la mia contrarietà a commercializzare il libro della leader di Fratelli d’Italia. Da quel momento ne sono successe di tutti i colori, quasi quanto quelli che rappresentano le battaglie delle associazioni LGBT…” ha scritto Laterza.

“Minacce, insulti, ogni tipo di ingiuria, a me e a chi ha provato ad esprimere la mia stessa idea o semplicemente ha provato a difendermi” ha proseguito Laterza. “Tutto questo non è concepibile. Per questo ho sporto querela presso il commissariato casilino, presso la Polizia postale di viale Trastevere e due giorni fa sono stata invitata a recarmi negli uffici della Questura, nella sezione della DIGOS, per relazionare su tutto questo odio da tastiera, ma non solo.
D’ufficio, da parte del Prefetto, è stata predisposta una misura di vigilanza circostanziata ( VCR) perché secondo le forze dell’ordine “è meglio prevenire che curare”.
Ringrazio tutte le persone impegnate in questa procedura, in modo particolare il Dirigente della DIGOS di Roma, Giampiero Leonetti, che mi ha espresso parole di vicinanza e di solidarietà, sia come cittadino che come uomo delle istituzioni.
Io andrò avanti, manifestando le mie idee in libreria e non solo; lo farò da donna libera ed impegnata nei valori dell’antifascismo e della giustizia sociale.
Perché scrivo questo post? Perché vi chiedo di FERMARVI. La misura è colma; voglio sentirmi libera nel luogo in cui lavoro, nel mio municipio e nella mia città, senza dover scomodare le forze dell’ordine che hanno cose più urgenti, che occuparsi di me, soprattutto sul VI municipio.”

(foto: da Facebook)

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