Il Fentalyn e il boom della droga sintetica

di neXtQuotidiano

Pubblicato il 2019-09-09

Un chilo di polvere di Fentanyl costa 10.500 euro: lavorato con le attrezzature e le sostanze del caso può generare un milione di pillole e ognuna di queste viene rivenduta sul mercato a 20 dollari

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Il Fentanyl è un farmaco per la terapia del dolore, un oppioide sintetico che sta diventando un affare per la ‘ndrangheta. Un chilo di polvere di Fentanyl costa 10.500 euro: lavorato con le attrezzature e le sostanze del caso può generare un milione di pillole e ognuna di queste viene rivenduta sul mercato a 20 dollari. Per questo è diventato un business per le cosche calabresi.

Il Fentalyn e il boom della droga sintetica

Spiega oggi La Stampa che dopo aver conquistato l’Europa (Germania, Olanda e ora Est Europeo) la mafia più ricca e potente in Italia, con un fatturato di decine di miliardi di euro all’anno, cerca nuovi e più remunerativi spazi anche nel narcotraffico mondiale. Non abbandona la cocaina, business planetario ormai gestito in regime di semi-monopolio grazie a una sfilza di broker saldamente ancorati ai cartelli sudamericani, e punta dritta al traffico di droghe sintetiche che, per dirla coi numeri, sono un affare ancora più gigantesco (se possibile) della polvere bianca.  Dal 2017 la ndrangheta commercializza Fentanyl e ha iniziato in Canada a opera dei Violi:

La produzione delle droghe sintetiche non è soggetta a travagli incidentali di natura geopolitica, come è accaduto ad esempio per l’eroina in Afghanistan quando scoppiò la guerra oppure come si registra quando le Farc di turno siglano accordi coi governi sudamericani limitando la produzione di foglie di coca. A questo concetto è collegato il vantaggio dell’indipendenza dal principio attivo che guida invece la produzione di cocaina ed eroina. E cioè il Fentanyl è una droga sintetica, potenzialmente producibile all’infinito, scollegata dal concetto di coltivazione della pianta base.

fentanyl eroina sintetica
Il fentanyl e il boom dell’eroina sintetica (La Stampa, 9 settembre 2019)

Si realizzano le dosi in un seminterrato. Su Internet si trovano manuali “fai da te”. In Italia, al momento, si contano i primi morti, «ma in due o tre anni l’emergenza sarà pienamente compresa anche nel nostro paese». Nel frattempo la ‘ndrangheta avrà già fatto affari d’oro. Magari anche con il tramadolo, meglio conosciuto come “la droga del combattente”, molto diffusa tra le truppe del Califfatoin territori di Jihad.

Negli ultimi tre anni solo nel porto di Gioia Tauro, scalo notoriamente “sfruttato” dalle ‘ndrine, sono state sequestrate circa 50 milioni di pastiglie. I carichi provenivano dall’India ed erano diretti in Libia.

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