Il nuovo scontro tra Fedez e il Codacons: “Vergognatevi, mi sono rotto il c…” | VIDEO

di neXtQuotidiano

Pubblicato il 2021-07-14

L’influencer non ha accolto bene questa volta la raccomandata del Codacons. Solo ieri aveva festeggiato la piena assoluzione per l’accusa di diffamazione, e oggi si trova a dover rispondere della raccolta fondi Scena Unita durante la quale sono stati raccolti 4 milioni 780mila euro

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Continua la saga tra Fedez e il Codacons. L’influencer ha ricevuto questa mattina una raccomandata da parte del Coordinamento delle associazioni per la difesa dell’ambiente e dei diritti degli utenti e dei consumatori. La richiesta questa volta era legata alla raccolta fondi che il cantante aveva effettuato nel corso della pandemia in favore dei tanti lavoratori dello spettacolo rimasti senza guadagno. Il progetto lanciato dal cantante milanese si chiama “Scena Unita”, iniziativa che ha coinvolto 154 artisti e più di 100 aziende costituendo un fondo di 4 milioni 780mila euro.

Questa volta l’iniziativa voluta dal marito di Chiara Ferragni è finita nello stesso calderone in cui è finita la raccolta fondi organizzata per Malika, che però non ha sortito lo stesso “nobile” effetto di Scena Unita.

Il nuovo scontro tra Fedez e il Codacons: “Vergognatevi mi sono rotto il c…”. La reazione dell’influencer

Al contrario delle altre occasioni però, Fedez non ha twittato espressioni goliardiche nei confronti dell’ente. In passato era finito nel mirino dell’agenzia guidata da Carlo Rienzi per altre sue iniziative, ma aveva glissato sul tutto con una certa forma di schernimento. Nel video caricato sui social sembra quasi sull’orlo di una crisi di pianto mentre racconta la vicenda. I fan del cantante, moltissimi, ne hanno preso le parti sottolineando come il Codacons da tempo conduca una battaglia senza frontiere con Fedez. “Comincia a delinearsi l’ipotesi che a capo del Codacons ci sia qualche narcisista ossessivo. Di solito fanno così, prendono di mira una persona accusandola di tutti i mali del mondo.”, scrive un utente su Twitter. Tra i commenti, anche chi ha beneficiato del lavoro che i cantanti hanno svolto.

 

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