Il medico toscano che fingeva di fare il vaccino ai no vax per fargli ottenere il Green Pass

di neXtQuotidiano

Pubblicato il 2021-12-31

L’uomo è stato arrestato. Faceva finta di inoculare il vaccino a pazienti provenienti da diverse province al fine di ottenere il Green pass rafforzato

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Non chiedeva soldi in cambio, almeno secondo la prima parte delle indagini, ma faceva false iniezioni ai pazienti no vax per seguire la sua ideologia anti-vaccinista. Per questo motivo è stato arrestato questa mattina, nel Pistoiese, Federico Calvani, medico di Medicina Generale che orbitava nell’area compresa tra Abetone Cutigliano, Marliana e San Marcello Pistoiese. E con lui sono state indagate altre 18 persone che si sarebbero rivolte al dottore proprio per ottenere quella certificazione verde rafforzata senza ricevere l’immunizzazione.

Federico Calvani, il medico no vax che faceva finti vaccini ai no vax

Ad accendere le luci dei riflettori su questa vicenda è stata la madre di un giovane che si era rivolto proprio al dottor Federico Calvani per dribblare la vaccinazione e ottenere lo stesso il Super Green Pass. La donna si era rivolta ai carabinieri di Prato – che già stavano studiando il caso per via di alcune comunicazioni sospette arrivate al sistema sanitario toscano sul comportamento del medico – dopo aver saputo che il figlio era in possesso della certificazione verde ottenuta senza fare il vaccino. E lei, preoccupato per la salute del ragazzo, aveva deciso di denunciare il tutto.

Il resto lo ha fatto la Procura di Pistoia che, dopo aver aperto in fascicolo, ha scoperto il “gioco delle tre carte” fatto dal medico: fingere di fare il vaccino (gettandolo e quindi togliendolo dalla disponibilità di altri pazienti), inviare attestati di avvenuta somministrazione all’azienda sanitaria toscana e far ottenere ai suoi pazienti il Green Pass. E sarebbero coinvolte almeno 18 persone oltre al dottore che sarebbero andate nel suo studio arrivando da moltissime provincie toscane (da Pistoia a Prato, passando per Lucca, Pisa e Firenze). Per tutti questi motivi il Federico Calvani è finito in manette e dovrà rispondere innanzitutto del reato di peculato (per aver disperso quei vaccini), poi di omissione d’atti d’ufficio. Qualora fosse dimostrata anche un’entrata di natura economica, al quadro dei reati commessi si aggiungerebbe anche quello di truffa.

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