Attualità
Federica Saraceni: il reddito di cittadinanza alla ex terrorista
neXtQuotidiano 30/09/2019
La Verità segnala che la donna condannata per l’omicidio D’Antona percepisce il sussidio “pur essendo ai domiciliari”, ma in realtà è tutto in regola
Federica Saraceni è una terrorista italiana condannata a 21 anni di reclusione per l’omicidio D’Antona, ma riceve 623 euro al mese di reddito di cittadinanza. Il caso è stato raccontato domenica da La Verità che ricorda anche che tra le condizioni ostative ci fosse anche quella di non essere ai domiciliari, segnalando che invece la Saraceni attualmente è proprio agli arresti.
Federica Saraceni: il reddito di cittadinanza alla ex terrorista
In realtà secondo le regole non può ottenere il sostegno chi è sottoposto «a misure cautelari personali»: non è questo il caso, visto che la Saraceni è già condannata. Tra le condizioni ostative, rileva il quotidiano diretto da Maurizio Belpietro, c’è anche quella di essere stati condannati in via definitiva nei dieci anni precedenti la richiesta per reati gravissimi ma pure da questo punto di vista l’ex BR, figlia di uno dei fondatori di Magistratura democratica, Luigi Saraceni poi eletto in Parlamento con DS e Verdi, è in regola: la sentenza definitiva della Saraceni risale infatti al 28 giugno 2007. Anche se, sottolinea il giornale, “non è facile comprendere come le sia stato possibile ottenere dai domiciliari un assegno che dovrebbe essere propedeutico alla ricerca di un impiego”, tanto che “nei prossimi giorni – rileva la Verità – dovranno darne spiegazione quel ministero del Lavoro (con cui collaborava D’Antona quando venne assassinato) che ha ideato la misura e l’Inps che eroga il sussidio”.
Saraceni non è l’unica brigatista a percepire il reddito di cittadinanza. Anche Raimondo Etro, condannato per il sequestro di Aldo Moro e come componente delle Brigate Rosse, ha dichiarato che lo avrebbe preso “Prenderò 780 euro – ha raccontato al Corriere della Sera qualche mese fa– 280 come contributo per l’affitto, il resto per la spesa. Di certo andranno via tutti”. Nel 1998, Etro è stato condannato dalla Corte d’Assise a 20 anni e 6 mesi per concorso nel sequestro e nell’omicidio di Aldo Moro e nell’eccidio della scorta. Partecipò anche all’assassinio del giudice Riccardo Palma, ma all’ultimo momento rifiutò di sparare. La legge prevede che il reddito di cittadinanza non possa essere dato a chi, negli ultimi dieci anni, ha avuto una pena definitiva per mafia e terrorismo. L’ex brigatista, essendo stato condannato più di vent’anni fa, ne ha pieno diritto.
Qualche settimana fa Etro è balzato agli “onori” della cronaca per gli insulti rivolti a Giorgia Meloni. La presidente di Fratelli d’Italia ha annunciato che lo querelerà.
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