La famiglia naturale di Giovanni Malpezzi

di Chiara Lalli

Pubblicato il 2014-12-17

Il rammarico di aver «sottovalutato la lettura che sarebbe stata data dell’aggettivo “naturale”» subito dopo famiglia

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La famiglia naturale aveva sollevato molte critiche. Poco fa Giovanni Malpezzi, sindaco di Faenza, ha scritto una lettera per chiarire la propria posizione.
Giovanni Malpezzi

Egregio Direttore,
riguardo la bagarre suscitata dall’approvazione in consiglio comunale di una mozione dal titolo “Valorizzazione e sostegno della famiglia naturale”, è senza dubbio opportuna una mia precisazione. Temi complessi come quello della famiglia nella società di oggi, che attraversano sensibilità e considerazioni etiche prima ancora che politiche, mal si addicono infatti ad un semplice resoconto sull’approvazione di un ordine del giorno, più o meno riuscito.
In questo caso, lo dico fin da subito, poco riuscito.
Così come presentato inizialmente, l’o.d.g di Forza Italia conteneva considerazioni del tutto inaccettabili, frutto di un’impostazione ideologica sbagliata e retrograda. Il voto favorevole mio e di altri consiglieri comunali è scaturito solo dopo lo stralcio dal documento di queste considerazioni, e dall’invito alla Giunta Comunale ad introdurre il “fattore famiglia” che ricalca la proposta di quoziente familiare presente nel programma di mandato di questa amministrazione. Ho temuto che un voto contrario su questo aspetto sarebbe stato letto come una evidente incoerenza. Il motivo del mio voto sta solamente qui.
Detto questo sono ovviamente rammaricato di aver sottovalutato la lettura che sarebbe stata data di quel voto e dell’interpretazione dell’aggettivo “naturale” che può essere fuorviante, fino al punto di attribuirmi valutazioni e pensieri che non mi appartengono.
Lungi da me il voler discriminare qualcuno e qualcosa, atteggiamento che non solo non mi appartiene, ma ritengo non possa appartenere ad alcun amministratore pubblico degno di questo nome. Lungi da me alcun intento di voler rappresentare posizioni confessionali o considerate oltranziste.
Parlando quotidianamente con le persone, so perfettamente che la dignità di famiglia non è prerogativa né del matrimonio, né di alcuna altra convenzione sociale, ma del rispetto reciproco e della capacità di assumersi la responsabilità di condividere obiettivi di vita insieme.
Visto quanto accaduto, per parte mia mi farò promotore di un nuovo documento da portare all’attenzione del Consiglio comunale. Un documento più rispettoso e della ricchezza di opinioni all’interno della città e dell’opinione pubblica, e che dimostri come, al di là delle parole, la valorizzazione della famiglia in questi anni si sia tramutata in impegni concreti, verso chiunque e senza alcuna discriminazione.
Giovanni Malpezzi

Insomma, il problema principale è la «lettura» che ne avremmo dato. E poi un tema così complesso non si può mica relegare in un ordine del giorno. Benissimo.
Famiglia naturale ODG

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