Attualità
Fabrizio Bracconeri insulta la Kyenge e diventa l'eroe dei razzisti italiani
Giovanni Drogo 04/09/2017
Oggi Bracconeri è stato sospeso da Twitter per aver insultato l’ex ministra dell’integrazione. Il coronamento di un percorso con cui l’ex ragazzo sovrappeso della tivù commerciale anni Ottanta si è riciclato come opinionista xenofobo
C’era un tempo in cui Fabrizio Bracconeri era famoso per il ruolo di Bruno Sacchi, il ragazzo tonto, bamboccione e sovrappeso de I ragazzi della 3ª C. Non proprio la persona che avremmo pronosticato poter diventare un maître à penser su qualcosa di reale. Ma i tempi si sa portano con sé il cambiamento. Ed ecco quindi Bracconeri assistere all’amministrazione della giustizia nell’Aula televisiva di Forum. Oggi, come un liceale qualsiasi, Bracconeri è stato sospeso da Twitter per aver insultato l’ex ministra Kyenge.
L’account Twitter di Bracconeri sospeso per gli insulti a Cécile Kyenge
Da quando non recita più Bracconeri è molto dimagrito e ha iniziato a vestire il ruolo dell’opinionista gentista. Lo abbiamo visto all’opera mentre indagava sull’omicidio di Jo Cox, oppure quando si era lanciato a difendere il Santo Natale di Rozzano. Insomma negli ultimi tempi Bracconeri non aveva fatto certo mistero di avere simpatie destrorse e di non vedere di buon occhio quelli del PD. Commentando lo stupro di Rimini Bracconeri ha voluto però fare una scelta di nicchia. Invece che prendersela contro Laura Boldrini come hanno fatto in molti decide di andare contro la vera responsabile.
Chi? Quella “buzzicona MUSLIM” che era ministro. A Bracconeri non viene in mente il nome, mannaggia, ma ci mette poco a trovarla: è Cécile Kyenge. L’ex ministra dell’integrazione è stata a lungo tempo bersaglio dei razzisti italiani, con tanto di augurio di essere stuprata da parte di una consigliera della Lega Nord di Padova. Bracconeri è indignato che la Kyenge non dica niente “dei suoi fratelli merde MUSLIM”. Forse, ipotizza l’attore, perché è abituata e conosce “i vostri usi con capre”. La conclusione è scontata: i musulmani fanno schifo e se ne devono andare io.
La Kyenge peraltro aveva subito espresso solidarietà nei confronti delle vittime dello stupro di Rimini. E qualche giorno fa condividendo uno status di Selvaggia Lucarelli aveva aggiunto che un delinquente è un delinquente. Poco importa che sia bianco, nero, cristiano o musulmano.
Del resto l’aggravante etnica di reato non esiste. E chi chiede punizioni esemplari per tutti i muslim dimentica che la responsabilità penale è sempre individuale, non collettiva o etnica. Bracconeri, da vero gentista, sbaglia quindi due volte: la prima perché non comprende il codice penale, la seconda perché non ha verificato che la Kyenge aveva già espresso solidarietà alle vittime dell’aggressione del branco di Rimini.
La solidarietà a Bracconeri vittima della censura
La sospensione dell’account Twitter di Bracconeri non è certo stata decisa dal governo italiano ma dallo stesso social network. Ciononostante Bracconeri è passato dall’essere uno che scrive insulti razzisti su Twitter all’essere la “vittima” della censura buonista del politicamente corretto. A Bracconeri quindi, in quanto vittima va la solidarietà di molti razzisti e xenofobi che non capiscono come mai in Italia non si possano dire le cose come stanno. Tutta colpa ovviamente della dittatura che impone il pensiero unico buonista. E ovviamente colpa di quei “cattocomunisti idioti” che hanno vietato la libertà di pensiero.
Gli italiani poi non sono razzisti ma è colpa dei politici che ci hanno fatti diventare tutti razzisti. Quindi lo sono, ma solo perché costretti ad esserlo da una politica che “si preoccupa degli immigrati”. E non certo per semplice umanità, ma per incassare i soldini della UE.
Oramai agli italiani non è più consentito di esprimersi liberamente nel proprio paese. E bisogna smetterla di dire che gli stranieri non sono tutti uguali. Lo sono eccome invece!
Laggente sono stufi di questi stranieri. E non dite che Bracconeri è un razzista e ce l’ha con l’Islam. Come dite? Bracconeri aveva proposto di obbligare i musulmani a mangiare mortadella e a sputare sul Corano “davanti alle autorità” e in diretta televisiva, pena l’espulsione? Tutta colpa di gente come la Kyenge.
Ed evidentemente sono in molti a pensarla come lui. Ma non dite che sono razzisti, no, quello è decisamente troppo anche per loro.
Gli insulti alla Kyenge? Colpa della Boldrini!1
Siamo l’unico paese, scrive qualche esperto di flussi migratori, che “ha preso una clandestina e l’ha fatta diventare ministro”. Che la Kyenge non sia clandestina ed anzi sia cittadina italiana deve essere qualcosa di difficile da accettare. In fondo i negri sono tutti uguali no? Quindi deve essere per forza una clandestina. E chi ci assicura che non sia anche una stupratrice, Laura Boldrini forse?
Ed ecco infatti che qualcuno scrive che la censura a Bracconeri è colpa “dell’Imam Boldrini” che difende le sue pecorelle.
Altri ci spiegano che è tutta colpa della Kyenge che “attacca gli italiani, i leghisti e quant’altri attaccano i suoi clandestini, delinquenti e invasori”. Interessante che leghisti e “quant’altri” non siano considerati italiani: è il momento di espellerli dal Paese?
Bracconeri ha un merito indubitabile: far venire ancora una volta allo scoperto tutti i razzisti che la pensano come lui.
Non ultima questa signora che sta con Fabrizio e ci tiene a ricordare che “il fatto sia una cicciona obesa è un fatto oggettivo”.