Per 15 ore nessuno ha denunciato la scomparsa di Fabio Palotti, morto mentre riparava un’ascensore alla Farnesina

di Massimiliano Cassano

Pubblicato il 2022-04-29

Mercoledì nel palazzo della Farnesina è morto un ascensorista, Fabio Palotti: probabilmente un guasto ai sistemi di sicurezza ha fatto sì che la cabina che stava riparando lo schiacciasse

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Sarà una perizia tecnica a stabilire le cause della morte di Fabio Palotti, l’addetto alla riparazione degli ascensori della Farnesina trovato morto dopo essere rimasto schiacciato dalla cabina mercoledì scorso. Stava effettuando un intervento nel vano quando qualcuno ha chiamato l’ascensore: inutile il suo tentativo di rannicchiarsi in un’intercapedine di circa venti centimetri. Un sistema di sicurezza avrebbe dovuto impedire l’incidente: un freno di emergenza viene solitamente attivato dal manutentore, resta da capire se il dispositivo fosse guasto o non sia stato messo in funzione correttamente. Al lavoro il sostituto procuratore Antonino Di Maio, insieme all’aggiunto Giovanni Conzo, che in queste ore ascolteranno il titolare della ditta per cui Palotti lavorava, la Smae ascensori srl di Roma, che ha un appalto per la manutenzione 24 ore su 24 sugli impianti del ministero per gli Affari esteri.

Per 15 ore nessuno ha denunciato la scomparsa di Fabio Palotti, morto mentre riparava un’ascensore alla Farnesina

Al momento nelle indagini si ipotizza il reato di omicidio colposo a carico di ignoti. A innescarle la segnalazione di un collega della vittima, che aveva notato l’auto dell’uomo al mattino nonostante il suo turno sarebbe dovuto terminare la sera prima alle 22. Per circa quindici ore nessuno ha avuto sue notizie. La donna con la quale viveva (Palotti aveva anche due figli, una bambina di 12 anni e un bimbo di due) credeva fosse andato a dormire dai genitori visto che tra i due c’era stata una discussione il giorno prima. “Come è possibile che da ieri solo stamattina è stato ritrovato mio figlio? Non c’è una vigilanza, un controllo interno? Vogliamo sapere come è andata, abbiamo nominato un avvocato”, ha detto a Repubblica il padre dell’ascensorista. “Non sappiamo nulla di quello che è accaduto a nostro figlio – racconta la mamma dell’operaio – e nessuno ci ha spiegato niente. Mi chiedo come mai mio figlio fosse solo durante il turno”.

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