Attualità

Syriza a un passo dalla maggioranza in Grecia

neXtQuotidiano 25/01/2015

Al secondo posto Nuova Democratia di Samaras: gli exit poll pronosticano fino a 158 seggi, la maggioranza è a 151. Il Pasok avrà tra i 12 e i 15 deputati. Dopo un sesto dello scrutinio a Syriza potrebbe mancare un solo seggio

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Edit2: “Oggi il popolo greco ha fatto storia”. Sono le prime parole del leader di Syriza, Alexis Tsipras, dopo i risultati del voto. «Con il voto storico di oggi il popolo greco ha dato un ordine molto chiaro: la Grecia volta pagina, abbandona l’austerità, la catastrofe, lascia la paura dietro di se, lasca 5 anni di sofferenze e chiude circolo vizioso dell’ austerità, annulla l’accordo di austerità con la Troika che è il passato», Oggi “chiudiamo il circolo vizioso dell’austerità”: “Creeremo un governo per tutti i greci e tutte le greche”. “Cittadini di Atene, la Grecia oggi ha voltato pagina”. “E’ tornata la speranza, la dignità, l’ottimismo”. Tsipras ha ringraziato le delegazioni di tutta Europa venite a sostenere i greci: “E’ una cosa senza precedenti”. «Troveremo con l’Europa una nuova soluzione per far uscire la Grecia dal circolo vizioso (dell’austerita’) e per far tornare a crescere l’Europa. La Grecia presenterà ora nuove proposte, un nuovo piano radicale per i prossimi 4 anni. Oggi e’ stata sconfitta la Grecia delle elite e degli oligarchi. Il nuovo governo greco (Tsipras apre ad una coalizione, senza indicare con chi, perche’ neanche lui e’ certo, in attesa che lo scrutinio finisca, di avere la maggioranza assoluta, ndr) provera’ a tutte le cassandre del mondo che si sbagliano».
Quando ormai sono state scrutinate la metà delle schede la sinistra radicale Syrizia è al 35,9%, sempre a 148 seggi sui 151 necessari per conquistare la maggioranza assoluta e governare da solo. I conservatori di Nea Dimohkratia sono ora al 28,3%. Il terzo partito greco si conferma l’estrema destra di Alba Dorata al 6,4%. Solo quarti i centristi di To Potami al 5,8%. Seguono i comunisti del Kke al 5,4%, poi i socialisti del Pasok al 4,9, ultimi i Greci Indipendenti (scissionisti di Nea Dimokratia) al 4,7%.
syriza tsipras
Edit: Le prime proiezioni ufficiali delle elezioni greche vedono confermata la vittoria della sinistra radicale Syriza anche se rispetto agli exit poll l’exploit sembra lievemente ridotto. Il partito di Alexis Tsipras è dato al 36,5% pari a 149/151 seggi su 300. I conservatori di Nea Dimohkratia sono nettamente indietro al 27,7%.
Secondo gli exit poll diffusi sul voto in Grecia, Syriza, il partito di Alexis Tsipras, otterrebbe un numero di seggi tra i 146 e i 158. La maggioranza assoluta è di 151 seggi su 300. In base ai primi exit poll diffusi alla chiusura dei seggi elettorali in Grecia, Syriza, la formazione di sinistra guidata da Alexis Tsipras avrebbe ottenuto tra il 35,5% e il 39,5% dei voti. Al secondo posto Nuova Democratìa del premier uscente Antonis Samaras con il 23%-27% dei voti. Se i risultati definitivi confermeranno la vittoria di Syriza, Alexis Tsipras diventerebbe il più giovane premier greco degli ultimi 150 anni. Con questi risultati la forbice è troppo ampia per poter considerare credibile al 100% l’exit poll. «È una vittoria storica. È la vittoria del popolo che si è mobilitato contro l’austerità». E’ questo uno dei primo commenti dei responsabili di Syriza, il partito di sinistra che ha vinto le elezioni greche, raccolto dalla stampa presente al quartier generale di Alexis Tsipras, probabile futuro premier greco.
syriza exit poll 1
Secondo gli ultimi exit poll dell’istituto Nerit a seggi chiusi, riportati dai media greci, la sinistra radicale di Syriza avrebbe ottenuto tra il 36 e il 38% dei voti alle elezioni di oggi, il partito di governo Nea Demokratia tra il 26 e il 28%, mentre To Potami e i neo-nazisti di Alba Dorata sono tra il sei e il sette per cento, i comunisti tra il cinque e il sei per cento, il Pasok tra il 4,2 e il 5,2%, i Greci indipendenti (Anel) tra il quattro e il cinque, Kinima tra il 2,2 e il 3,2%. Questo il secondo exit poll delle tv greche, condotto sul 100% del campione interpellato: * Syriza 36-38%; * Nea Dimokratia 26-28%; * Potami 6-7%; * Alba Dorata 6-7%; * Kke 5-6%; * Pasok 4,2-5,2%; * Greci Indipendenti 4-5%; * Kinima 2,2-3,2%.
Dopo un sesto dello scrutinio a Syriza potrebbe mancare un solo seggio per la maggioranza assoluta. Syriza può riuscire a governare da sola se supererà la soglia del 3% ed entrerà in Parlamento l’ultimo parito nato. Si tratta di Kinima, quello fondato il 2 gennaio dall’ex premier socialista George Papandreou (a lungo leader del Pasok), al momento sul filo: è dato tra il 2,2 ed il 3,2%. Sarebbe l’ottavo partito a portare a casa deputati. Sulla base dei primi dati reali del voto di oggi in Grecia, sul 18% delle schede scrutinate, Siryza si attesta al 35,06% dei voti, seguita dai conservatori di Nea Demokratia con il 29,28%, terzo partito il neonazista Alba Dorata, 6,29%, seguito da To Potami, 5,60%. Su queste basi la sinistra radicale non otterrebbe la maggioranza assoluta dei 300 seggi del parlamento greco e dovrebbe cercare alleati per governare.
 
L’ultimo calo del vantaggio della della sinistra radicale Syriza vede la formazioni ferma a 148 seggi, 3 in meno della maggioranza assoluta che consentirebbe a Alexis Tsipras di governare da solo. Questo il dato fornito dal ministero dell’Interno greco sulla base del 40% delle schede scrutinate che vedono Syriza al 35,8% dal precedente 36,5%.
 


Una vittoria del partito anti-austerity Syriza alle elezioni greche porterà “sollievo” all’Europa, dice il portavoce di Syriza, Panos Skourletis, dopo i primi exit poll secondo i quali il partito di Tsipras ha nettamente vinto. Quando il megaschermo allestito nel quartier generale del partito ha trasmesso le immagini televisive con i primi exit poll, i militanti presenti hanno urlato di gioia e il silenzio dell’attesa è stato infranto da applausi scroscianti. Secondo le informazioni che circolano nelle sede di Syriza, prima di prendere la parola davanti ai militanti e alla Grecia tutta intera, Tsipras aspetterà la certezza dei risultati. La grande incognita, a questo punto, è se Syriza otterrà la maggioranza assoluta dei seggi, ora che non c’è nessun dubbio sulla vittoria. Euro in lieve calo nelle contrattazioni after hours, dopo gli exit poll in Grecia che danno vincitore il partito contro l’austerità Syriza. La divisa europea passa di mano a 1,1171 dollari contro 1,1204 della chiusura di venerdì a New York. “Trionfa Tsipras, l’euro-terrore”: titola online il tabloid tedesco Bild dopo la vittoria di Syiriza alle elezioni greche. Sotto il titolo, una foto del probabile futuro premier con il pugno alzato.

syriza exit poll

Gli exit poll in Grecia (Fonte: sky via Facebook)


Gli exit poll indicano inoltre che Potami, il partito di centrosinistra ed europeista guidato da Stavros Theodorakis avrebbe tra il 6,4% e l’8% dei voti, stesso risultato dell’estrema destra di Alba Dorata. Seguono i comunisti del Kke tra il 4,7% e il 5,7%, il Pasok con il 4,2%-5,2% e i Greci indipendenti con il 3,5%-4,5% dei voti. Questi i risultati dei partiti greci secondo il primo exit poll trasmesso dai canali tv:
* Syriza: 35,5%-39,5%;
* Nuova Democrazia: 23-27%;
* Potami (centrosinistra) e Alba Dorata (estrema destra): 6,4%-8%;
* KKE (comunisti): 4,7-5,7%
* Pasok (socialisti): 4,2-5,2%;
* Greci Indipendenti (Centrodestra): 3,5-4,5%;
* Kinima (Centrosinistra) 2,2-3,2%.

Subito dopo l’annuncio dei primi exit poll delle odierne elezioni politiche in Grecia, il responsabile del settore Difesa del governo-ombra del partito di Syriza ha telefonato al Capo di Stato Maggiore delle Forze Armate e al capo della polizia per “tranquillizzarli”. Lo riferisce, senza fornire ulteriori spiegazioni, l’emittente Tv privata Mega, la quale ha precisato che la telefonata è stata fatta su diretta indicazione del leader del partito, Alexis Tsipras. Intanto i profili Fb e Twitter di Syriza cambiano immagine ufficiale:
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Se il risultato delle proiezioni troverà conferma al termine dello spoglio delle urne secondo la stampa ellenica Syriza avrebbe tra i 146 ed 158 seggi (151 su 300 e’ la soglia per la maggioranza assoluta); i conservatori di Nea Dimokratia tra 65 e 75; ai centristi di To Potami e all’estrema destra di Alba Dorata sono attribuiti tra 17 e 22 seggi; i comunisti del Kke tra 13 e 16; i socialisti del Pasok tra 12 e 15; i Greci Indipendenti (Anel) tra 12 e 15. Syriza guadagna 10 punti percentuali dal 2012. Fonti vicine al partito Nea Dimokratia (centro-destra, del premier uscente Antonis Samaras), parlando all’emittente Tv privata Mega hanno riconosciuto questa sera la vittoria di Syriza nelle elezioni svoltesi oggi in Grecia. Le fonti hanno comunque sottolineato che, “dal momento che sinora disponiamo soltanto degli exit poll, aspettiamo di avere a disposizione i risultati definitivi”. Dagli exit poll, che indicano una netta vittoria di Syriza alle elezioni politiche greche, “si profila una vittoria storica” ha detto il portavoce del partito della sinistra sinistra Panos Skourletis, che ha aggiunto che l’esito del voto “risuona in tutta Europa e le porta sollievo”. In base agli exit poll Syriza ha il 35,5%-39,5% dei voti a fronte del 23-27% dei partito conservatore Nea Demokratia del premier uscente Antonis Samaras. L’Italia è esposta verso la Grecia per circa 40 miliardi di euro, se si considerano i prestiti bilaterali e le quote di partecipazione nel fondo salva-stati Esm, nella Bce e nell’Fmi. Lo calcola Bloomberg secondo cui, davanti al nostro Paese ci sono solo Germania (60 miliardi) e Francia (46 miliardi). Mentre ad Atene si attende di vedere se lo tsunami Syriza degli exit poll sarà confermato dallo spoglio delle schede, da Berlino il presidente della Bundesbank e membro del direttivo della Bce, il falco, Jens Weidmann, ritiene che Atene continuera’ ad avere bisogno di aiuti dalla troika (Bce-Ue-Fmi) e ricorda che li otterra’ solo se rispettera’ gli accordi sottoscritti dai governi precedenti. Weidmann spera che il nuovo governo non faccia promesse che non potra’ permettersi, auspica “che il nuovo governo (greco) non mettera’ in dubbio cio’ che si aspetta da lui e cio’ che e’ gia’ stato realizzato. Credo che sia anche nell’interesse del governo greco fare quanto e’ necessario per affrontare i problemi strutturali che ci sono” ad Atene, ha detto Weindman in un’intervista alla rete Ard, dopo la chiusura delle urne in Grecia. In attesa che Alexis Tsipras faccia sentire la sua voce, il responsabile del programma economico di Syriza, Yannis Milios, annuncia che alla luce del trionfo alle elezioni (ancora da verificare), gli accordi sottoscritti dai precedenti governi, ultimo quello di Antonis Samars, con la troika (Bce-Ue-Fmi) per il salvataggio della greca “sono morti” “Penso che Gikas Jarduvelis (ministro delle Finanze del governo uscente) domani mattina (a Bruxelles) alla riunione dell’Eurogruppo si limitera’ a discutere di aspetti tecnici, perche’ il programma (di rientro del prestito da 240 miliardi di euro che ha salvato Atene) che ha sottoscritto come rappresentante di Samaras e’ morto”, ha dichiarato Milios. Domani e’ previsto una riunione dell’Eurogruppo che avra’ tra i temi piu’ scottanti proprio l’esito del voto greco e le sue possibili ripercussioni sulla tenuta dell’Eurozona.
Non indovinerete mai di chi è la prima dichiarazione di un italiano sulla Grecia al voto:

“Il messaggio di Syriza è un messaggio di speranza per la prima volta dopo un trentennio”, ma Syriza “non voterebbe mai il Jobs Act. Così Stefano Fassina a margine di “Human Factor”, convegno di Sel in corso a Milano. “Anzi nel suo programma c’è lo smontaggio delle politiche imposte della Troika, c’è il ripristino delle regole per i licenziamenti collettivi, c’è la valorizzazione del contratto nazionale, l’innalzamento del salario minimo”. “Il programma di Tsipras – ha aggiunto – va nella direzione opposta alla delega lavoro approvata dalla maggioranza del governo Renzi” ha aggiunto. Quella che si sta facendo spazio in Grecia “è una sinistra che offre un’ancora di salvataggio all’eurozona, che lungo l’agenda liberista fa naufragio” ha proseguito. “Dalla Grecia – ha concluso – può arrivare un messaggio di svolta importante per tutta l’Unione Europea. E’ una scadenza decisiva per tutti noi”.


syriza fassina

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