Sette ex brigatisti arrestati in Francia. Altri tre sono in fuga

di neXtQuotidiano

Pubblicato il 2021-04-28

Raffaele Ventura, Maurizio Di Marzio e Narciso Manenti sono riusciti a evitare il fermo. In manette, invece, Marina Petrella, Giovanni Alimonti, Enzo Colavitti, Roberta Cappelli, Giorgio Pietrostefani, Sergio Tornaghi, Luigi Bergamin

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Marina Petrella, Giovanni Alimonti, Enzo Colavitti, Roberta Cappelli, Giorgio Pietrostefani, Sergio Tornaghi e Luigi Bergamin. Sono questi i nomi dei sette ex brigatisti arrestati questa mattina in Francia. L’operazione è stata portata avanti dalle forze dell’ordine transalpine dopo le segnalazioni arrivate dalla Polizia italiana. Oltre ai sette finiti in manette (e già condannati per fatti legati al terrorismo tra gli anni Sessanta e Settanta), ci sono anche altre tre persone che – al momento – risultano essere in fuga. Si tratta di Raffaele Ventura, Maurizio Di Marzio e Narciso Manenti.

Ex Brigatisti arrestati in Francia: sette in manette e tre in fuga

Come riporta l’agenzia AdnKronos, l’operazione è stata coordinata tra Italia e Francia.

In collaborazione con l’antiterrorismo francese uomini del capo della Polizia di Stato Lamberto Giannini hanno individuato e catturato 7 ex brigatisti italiani che risiedevano i Francia, l’operazione è tuttora in corso ed è finalizzata all’estradizione in Italia dei fermati. All’appello mancherebbero tre brigatisti che si sarebbero dati alla fuga poco prima di essere individuati.

In attesa dell’estradizione, che dovrebbe arrivare nei prossimi giorni, i sette ex brigatisti finiti in manette sono stati trasferiti in carcere. Si tratta di personaggi che hanno partecipato ad alcuni degli atti terroristici più cruenti tra gli anni Sessanta e Settanta. Tra gli arrestati, infatti, troviamo i nomi di Giorgio Pietrostefani (condannato come mandante dell’omicidio Calabresi), ma anche le ergastolane Roberta Cappelli e Marina Petrella.

AdnKronos sottolinea come i nomi selezionati per l’operazione avvenuta questa mattina in Francia siano stati coordinati tra i due Paesi.

Le autorità italiane avevano in un primo momento chiesto alla Francia l’estradizione di 200 persone, ma un importante lavoro preparatorio bilaterali a portato a selezionare solo i reati più gravi e le dieci richieste trasmesse alla Corte d’appello di Parigi rientrano strettamente nel quadro della cosiddetta “dottrina Mitterrand” (che nel 1985 si era impegnato a parole a non concedere l’estradizione ai ricercati italiani accusati di reati di terrorismo a eccezione di coloro che erano accusati di reati di sangue, ndr), precisano all’Eliseo. Le dieci persone oggetto dell’operazione di questa mattina sono coinvolte in reati di sangue.

(foto: foto IPP/imago/Xinhua)

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