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Le esplosioni al ministero della Sicurezza della Transnistria, nuovo obiettivo di Putin in Moldavia

di Massimiliano Cassano

Pubblicato il 2022-04-25

Il ministero della Sicurezza della Transnistria a Tiraspol è sotto attacco: segnalate esplosioni causate da granate leggere anti-tank

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Esplosioni nei pressi dell’edificio del ministero della Sicurezza dello Stato a Tiraspol, in Transnistria, enclave russa in Moldova. In strada sono stati rinvenuti tubi lanciagranate. L’attacco con granate leggere anti-tank non avrebbe causato vittime nella regione da poco più di mezzo milione di persone al confine con l’Ucraina. Lo ha reso noto il ministero dell’interno della repubblica autoproclamata (la Transnistria ha un suo governo e una sua moneta, il rublo):

“Sono andate distrutte – si legge nella nota del ministero – le finestre ai piani superiori. Dai locali esce del fumo. L’area adiacente è stata transennata dagli agenti, il centro cittadino è stato inibito al traffico. Sul posto sono arrivati una squadra inquirente, artificieri, vigili del fuoco, squadre di ambulanze e specialisti di altri servizi d’emergenza. Secondo le prime risultanze delle indagini, sono stati sparati colpi usando un leggero lanciagranate anticarro”.

Le esplosioni al ministero della Sicurezza della Transnistria, nuovo obiettivo di Putin in Moldavia

Nei giorni scorsi, il ministero della Difesa russo aveva affermato che tra gli obiettivi della seconda fase dell’operazione speciale c’era anche l’accesso alla striscia di territorio moldavo a Est del fiume Nistro, autoproclamatasi indipendente nel 1990 con un referendum durante il quale la maggior parte degli elettori votò per la secessione dalla Moldavia. Ipotesi confermata anche dal generale Rustam Minnekaev durante una conferenza rilanciata dalle agenzie del Cremlino, durante la quale ha parlato delle intenzioni di creare un “corridoio fino alla Transnistria”.

Centrale a questo punto il destino di Odessa, città ucraina baluardo sul Mare d’Azov che al momento impedisce alla Russia di conquistare interamente la costa del Paese collegando il Donbass con la Crimea e – appunto – la Transnistria, che per un sottile lembo di terra si affaccia sul mare. Secondo il ministro degli Esteri locale Vitaly Ignatyev sono 100mila gli abitanti della repubblica invisibile che hanno tuttora il passaporto ucraino, quasi un quinto del totale. La maggior parte della popolazione è russofona ma le lingue ufficiali infatti sono tre: russo, moldavo e ucraino.

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