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L’esplosione di un termoconvettore a gas che ha ucciso due fratellini a Reggio Emilia

neXtQuotidiano 30/01/2022

L’incendio è divampato alle 22 di sabato sera e per i piccoli, di 7 e 8 anni, non c’è stato nulla da fare. Salvi, invece, i genitori.

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Non c’è stato nulla da fare per due fratellini pachistani di Fabbrico, piccolo comune in provincia di Reggio Emilia, che sono morti ieri sera a causa di un incendio divampato in seguito a un’esplosione dovuta, probabilmente, al malfunzionamento di un termoconvettore a gas. I piccoli, un bimbo di 7 e una bimba di 8 anni, sono rimasti intrappolati dalle fiamme che non gli hanno permesso di abbandonare tempestivamente lo stabile in via Matteotti, dove vivevano con i genitori e altri due fratellini.

L’esplosione di un termoconvettore a gas che ha ucciso due fratellini a Reggio Emilia

Secondo le prime ricostruzioni, a dare l’allarme sarebbero stati i vicini di casa, allertati dalle urla disperate della madre dei piccoli. L’esplosione sarebbe avvenuta poco prima delle 22 di ieri sera e i carabinieri della stazione di Fabbrico, assieme ai colleghi del Nucleo operativo e radiomobile della compagnia di Guastalla sono intervenuti insieme ai vigili del fuoco e al personale del 118, per domare l’incendio divampato nella palazzina a due piani.

A nulla sono valsi i tentativi di salvataggio. Prima il padre dei due bimbi – accorso assieme ad un parente – ha cercato di entrare nell’abitazione, ma è stato colto da un malore, probabilmente a causa del fumo molto denso provocato dall’incendio. Anche un vicino di casa ha tentato di superare le fiamme per raggiungere i fratellini, ma non c’è stato nulla da fare. I corpicini dei piccoli sono stati rinvenuti dai pompieri al piano superiore della palazzina, carbonizzati.

Alla fine, l’incendio è stato domato da quattro unità dei vigili del fuoco di Guastalla e Reggio Emilia; le fiamme, tuttavia, hanno danneggiato completamente l’intera struttura, tanto che è stata dichiarata inagibile. I corpi dei due bambini sono stati posti a disposizione della procura, mentre i genitori e gli altri due figli minori hanno trovato temporaneamente ospitalità presso alcuni parenti. Sull’episodio stanno indagando i carabinieri di Fabbrico e Guastalla coordinati dalla procura reggiana, con l’intento di confermare che l’esplosione sia stata causata, come ipotizzato, dal malfunzionamento del termoconvettore a gas.

 

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