Esame di maturità 2020 il 17 giugno?

di neXtQuotidiano

Pubblicato il 2020-04-22

Il ministero della Pubblica Istruzione sta lavorando a una nuova ordinanza sull’esame di Stato e l’intenzione è quella di non posticipare la data di inizio: vale a dire che tutte le commissioni di esame avvieranno la prova il 17 giugno e nel giro di tre giorni l’esame potrebbe finire

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La data per l’esame di maturità 2020 potrebbe essere il 17 giugno. Il Messaggero spiega oggi che il ministero della Pubblica Istruzione sta lavorando a una nuova ordinanza sull’esame di Stato e l’intenzione è quella di non posticipare la data di inizio: vale a dire che tutte le commissioni di esame avvieranno la prova il 17 giugno e nel giro di tre giorni l’esame potrebbe finire.

Quindi il 19 giugno le commissioni potrebbero aver terminato i colloqui e dare il via alle valutazioni. Si tratterà di commissioni interne composte da 6 professori interni e un presidente esterno. I presidenti saranno nominati dagli Uffici scolastici regionali e i commissari, invece, dai consigli di classe: in ogni commissione ci sarà obbligatoriamente il commissario di italiano e uno o più commissari che insegnano le discipline di indirizzo.

Quindi il professore di greco e latino al classico, di matematica e fisica allo scientifico,di lingue al linguistico e così per tutti gli indirizzi degli istituti tecnici e professionali. I sei docenti della classe potranno fare le domande, in sede d’esame, sapendo esattamente fino a che punto è stato svolto il programma nelle classi cosiddette virtuali. Ogni classe infatti ha avuto diverse modalità di studio e, soprattutto, diverse difficoltà nel portare avanti la didattica a distanza: sarebbe impossibile valutare gli studenti con docenti esterni e
con prove nazionali uguali per tutti.

esame di maturità 2020 17 giugno
La maturità 2020 (Il Messaggero, 22 aprile 2020)

Niente scritto di italiano e di indirizzo, in ogni caso: resta solo la prova orale ovvero un maxicolloquio per valutare la preparazione generalizzata del maturando. Repubblica aggiunge che si sta decidendo, ancora, il peso dei voti che condurranno alla valutazione finale (in centesimi): minimo sarà 60, massimo 100.

I collaboratori hanno spiegato alla ministra che sarebbe coerente attribuire al solo orale 60 punti rendendo chiara l’attribuzione rispetto alle fasi del colloquio. In questo modo non si dovrebbe toccare il credito scolastico acquisito da ogni studente nel terzo e quarto anno attribuendo il credito del quinto con i criteri già esistenti (potenzialmente il “trascorso” può arrivare a 40 punti). La seconda ipotesi — per ora minoritaria — prevede 50 punti per il percorso già fatto e 50 per l’oralone, una possibilità che svilisce l’esame e costringe a rivedere alcuni criteri già decisi. In questi giorni la Azzolina deve anche  decidere se lasciare l’attribuizione della lode, di fronte a un “100”, in una stagione terremotata sul piano didattico e se mantenere un premio in denaro per l’eventuale eccellenza ottenuta. Una cosa è certa: tutti i maturandi saranno promossi. Il prossimo 30 aprile i candidati conosceranno i nomi dei sei commissari interni, il 21 maggio del presidente scelto da fuori.

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