Enrico Sassoon, Casaleggio e le ipocrisie del MoVimento

di Alessandro D'Amato

Pubblicato il 2016-04-13

Socio storico dell’azienda di Casaleggio, mollò dopo gli insulti e le diffamazioni nei suoi confronti. Che il guru non fermò mai

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Enrico Sassoon è stato azionista della prima ora della Casaleggio Associati, l’azienda che ha affiancato Beppe Grillo nella gestione del blog e del MoVimento 5 Stelle. Aveva conosciuto il guru all’epoca della Webegg nel 1998. E proprio per questo, per tanti anni ha dovuto sopportare una specifica attività diffamatoria nei suoi confronti con le ridicole accuse di essere ebreo (?), massone (???) e altre sciocchezze. In due distinte interviste ieri su Lettera43 e oggi sul Fatto Quotidiano Sasson rievoca gli anni alla Casaleggio e anche i motivi del suo addio. A Lettera43 ha detto:

D. Non sono invece irrilevanti le derive della Rete, che da luogo democratico può trasformarsi in uno sfogatoio di violenze verbali. Crede che il Movimento debba fare autocritica su questo punto?
R. Basta guardare la realtà. Sono molti i militanti, anche impegnati, che sono stati cacciati con metodi sommari e sbrigativi. Spesso con vere e proprie minacce o comunque con insulti e diffamazioni. Per quanto mi riguarda, devo dire che gli attacchi che ho subito per anni dall’interno del Movimento vanno avanti ancora adesso.
D. In che modo?
R. Sono ancora impegnato in cause legali che derivano da una cornucopia di iniziative diffamatorie nei miei confronti, grazie alle elucubrazioni complottistiche di molti membri del Movimento 5 stelle. Che debbano fare autocritica non c’è dubbio, credo sia sotto gli occhi di tutti.
D. Casaleggio non le espresse mai solidarietà o vicinanza?
R. Molto poca. È una delle ragioni che stanno alla base della mia decisione di lasciare la Casaleggio Associati, su questo punto si consumò la nostra divisione.

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Nell’intervista rilasciata a Carlo Tecce sul Fatto Sasson è ancora più esplicito e spiega che il MoVimento è ancora funestato dalle lotte interne, tanto che gli stessi deputati che oggi piangono per la morte del fondatore si lamentavano per il suo condizionamento:

Mi spiace constatare, però, la deriva del Movimento Cinque Stelle: sta diventando un partito come gli altri, con lotte interne e molta confusione.
Ora cosa accadrà al Movimento?
I Cinque Stelle possono sopravvivere. Adesso crescono più per demeriti altrui che per meriti propri, ma dovranno dimostrare di avere autonomia dal vertice aziendale di Milano. Senza la protezione di Casaleggio e con Grillo un po’distaccato, la sfida è grossa.
E Grillo cosa dovrà fare?
Probabilmente dovrà modificare i suoi piani di artista per tenere compatto il Movimento. Poi toccherà ai politici.
Davide Casaleggio può riempire il vuoto lasciato dal padre?
Non viviamo in un’epoca di successione dinastica e spero che il quesito non abbia importanza.
La Casaleggio Associati ha mai controllato i parlamentari?
È abbastanza ingenuo pensare all’esistenza di una cinghia di trasmissione diretta fra un gruppo politico così ampio e un’azienda così piccola. Ma di certo c’era un problema dialettico per la linea dettata da Gianroberto, come insegnano le espulsioni e i contrasti emersi. Gli stessi deputati e senatori che adesso piangono la dipartita del fondatore si lamentavano perché venivano condizionati.

Leggi sull’argomento: La visione politica di Gianroberto Casaleggio

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