Ad Enrico Ruggeri non sta bene che le persone continuino a indossare la mascherina all’aperto

di neXtQuotidiano

Pubblicato il 2022-02-14

Un tweet di Enrico Ruggeri gli ha attirato diverse critiche: il cantante ce l’aveva con chi continua ad indossare la mascherina all’aperto a Milano nonostante non sia più obbligatorio

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Dall’11 febbraio è stato superato l’obbligo di indossare la mascherina all’aperto in tutta Italia – meno che in Campania – ma qualcuno continua a portarla lo stesso: ad Enrico Ruggeri questa cosa non va giù. Che sia per abitudine, o perché si sta per entrare in un negozio (o ne si è appena usciti), o semplicemente per sentirsi più sicuri, non conta. Secondo il cantante è un problema di schiavitù mentale: “In giro per Milano – ha scritto su Twitter – un bel 30% di gente ancora con la mascherina, compresi dei giovani. La schiavitù mentale è più forte di quella legislativa”.

Ad Enrico Ruggeri non sta bene che le persone continuino a indossare la mascherina all’aperto

Non è chiaro in che modo una persona con la mascherina sul volto possa infastidirlo, ma tant’è. Detto inoltre che – come da ordinanza del Ministero della Salute – la mascherina resta obbligatoria anche al di fuori degli spazi chiusi in caso ci si imbatta in un assembramento, sembrerebbe essere messo in discussione il libero arbitrio delle persone, peraltro in un gesto di puro altruismo.

Un utente ha replicato: “Direi di iniziare e continuare a pensare che ognuno farà come crede. Che chi la indosserà lo farà per motivi personali, e chi non vedeva l’ora di toglierla, come me, la toglierà. E tutti, ma proprio tutti dovrebbero evitare arringhe di proselitismo”. Commento al quale è arrivata la risposta di Enrico Ruggeri: “Hai perfettamente ragione. Ma la frase ‘ognuno farà come crede’ purtroppo non è mai stata applicata negli ultimi due anni. O sbaglio?”. Non sbaglia, per fortuna. L’errore sta però nel paragonare le due cose: non è possibile rivendicare il diritto a mettere in pericolo la società decidendo di non indossare le mascherine, o pretendendo di non vaccinarsi – riducendo il rischio di contagiare gli altri – ed essere comunque presenti in luoghi affollati, soprattutto al chiuso.

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