Fatti

Ecco come Matteo Salvini giustifica l'omicidio di Emmanuel Namdi a Fermo

Giovanni Drogo 07/07/2016

Una preghiera per il povero ragazzo morto, certo che se non fosse venuto a invadere il nostro Paese sarebbe ancora vivo. Così Matteo Salvini su Facebook giustifica l’omicidio degli invasori, un po’ come quegli estremisti islamici che dicono che è cosa buona e giusta tagliare la gola agli infedeli

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Emmanuel Chidi Namdi, il nigeriano pestato selvaggiamente da un estremista di destra a Fermo è morto. L’aggressione è avvenuta il 5 luglio quando degli italiani hanno prima aggredito verbalmente Chimiary,  la moglie del trentaseienne, apostrofandola con epiteti razzisti come «scimmia africana» e poi strattonandola. Emmanuel ha quindi reagito a questa provocazione gratuita confrontandosi con Amedeo Mancini, un italiano di trentotto anni già noto alle forze dell’ordine e sottoposto a DASPO. Durante la colluttazione che ne è nata Emmanuel ha avuto la peggio ed è finito a terra sbattendo violentemente la testa; dopo un giorno di coma l’uomo è morto ieri in ospedale. La moglie, anche lei ricoverata ha deciso di donare gli organi del marito.
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Per Matteo Salvini è colpa della vittima

La coppia era fuggita dalla Nigeria per scappare dall’avanzata di Boko Haram (i due sono cattolici) e dopo aver attraversato il Mediterraneo ed essere arrivata a Palermo otto mesi fa aveva trovato rifugio presso il seminario vescovile di Fermo all’interno di un progetto di accoglienza gestito dalla Fondazione “Caritas in veritate” guidata don Vinicio Albanesi, presidente della Comunità di Capodarco. Era stato proprio don Vinicio Albanesi a sposare Emmanuel e Chimiary. L’aggressore invece è Amedeo Mancini, imprenditore agricolo di 38 anni, noto frequentatore degli ambienti di estrema destra e ultrà della Fermana. Mancini si è giustificato dicendo che aveva visto la coppia di immigrati guardare all’interno delle auto, e quindi temendo che stessero per commettere un furto (in pieno giorno, in pieno centro città e davanti a tutti) ha insultato i due nigeriani per dissuaderli dai loro propositi. Il migrante ha reagito agli insulti e alle violenze nei confronti della compagna sradicando un paletto stradale con il quale avrebbe colpito l’estremista di destra, facendolo cadere a terra. Mancini però si è rialzato e ha sferrato un pugno a Namdi, che a sua volta è stramazzato a terra, battendo la testa, prima di essere colpito ancora. Questa in breve è la storia dell’assurda morte di un uomo che non aveva nessuna colpa se non quella di essere uno straniero. E oggi si è alzato in volo l’avvoltoio della Lega, che piange e prega per l’anima di Emmanuel ma che al tempo stesso lo incolpa della sua stessa morte. Se non fosse venuto in Italia, parte di quell’invasione organizzata (quindi di fatto soldato invasore) non sarebbe morto. Parole come queste fanno schifo quanto quelle di coloro che dicono che se i nove italiani uccisi a Dacca non fossero andati in Bangladesh a sfruttare la manodopera a basso costo allora sarebbero ancora vivi. Parole molto simili a quelle pubblicate sul noto sito di denunzia dei crimini degli immigrati Voxnews.info, gestito dall’immarcescibile Giovanni Tognoli.
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Un sentimento, quello espresso da Matteo Salvini, in perfetta sintonia con certi commenti comparsi sul Giornale.
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Oppure questo che proponeva di dare 20 anni di galera ad una persona che in quel momento era in coma irreversibile
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Che si meraviglia dei privilegi di cui godono gli immigrati, con un trauma cranico vai subito in ospedale, per un mal di schiena (causato dallo stare tutto il giorno seduto a lasciare commenti razzisti) devi aspettare mesi per essere visitato al pronto soccorso.
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E chi paga? Il nostro eroe propone però di sfruttare la situazione a nostro favore, visto che è in coma perché non battezzarlo e convertirlo al cristianesimo? E visto che ci siamo perché non fargli mangiare un po’ di maiale mentre è in coma e non può opporsi? Peccato che Emmanuel fosse cattolico, verrebbe da dire “come” il commentatore del Giornale ma probabilmente non è così.
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Anche Ugo Giammarco, che commenta sulla pagina di Resistenza Nazionale, sembra avere le idee piuttosto chiare, nella cultura degli “islamici” c’è lo sposare bambine (la moglie di Emmanuel ha 24 anni) e il tenere le donne al guinzaglio, e siccome nella cultura degli ultras c’è la violenza allora va accettata in quanto è la loro cultura.
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Amedeo Mancini: chi è l’omicida di Emmanuel Namdi 

Questa manciata di commenti ci fa capire come il sentimento espresso da Salvini sia in totale sintonia con molti italiani che, al contrario del Capitano Coraggioso della Lega 2.0, hanno almeno la faccia tosta di essere dichiaratamente razzisti xenofobi. È evidente come l’unico programma politico di Salvini e del suo spin doctor Morisi sia quello di cavalcare la tigre, il problema è che certe dichiarazioni, certi atteggiamenti, certe ruspe non fanno altro che alimentare questo clima d’odio. Ma niente paura, perché quando ci scappa il morto si possono sempre incolpare il Governo e le vittime dicendo che in fondo se fossero rimasti al loro paese sarebbero ancora vivi.

amedeo mancini corriere adriatico

Amedeo Mancini: la foto del Corriere Adriatico mostrata dal TG3


Provate per un attimo ad immaginare cosa sarebbe successo se un imam parlando della strage di Dacca, o di una qualsiasi strage di stranieri nel mondo musulmano, avesse detto “se fossero rimasti a casa loro e non fossero venuti a imporre lo stile di vita occidentale e lo sfruttamento della manodopera sarebbero ancora vivi”. Sicuramente Salvini, Paragone e Del Debbio sarebbero andati avanti mesi a spiegarci che non esiste l’Islam moderato. Ma c’è differenza tra chi giustifica l’omicidio di un uomo, definendolo “invasore” e chi giustifica l’omicidio degli infedeli? Ecco, la frase di Salvini ci dimostra che non esiste una Lega moderata, la Lega è stata, è e sarà sempre un movimento xenofobo.
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Amedeo Mancini è titolare di una grossa azienda zootenica a Fermo, che conta una cinquantina di tori. Alto circa un metro e 90 e corpulento, è un volto noto della tifoseria ultras della locale squadra di calcio. Per le sue violenze sugli spalti era già stato raggiunto in passato da un provvedimento di Daspo del Questore di Ascoli Piceno. Secondo una ricostruzione ancora molto frammentaria dei fatti, due sere fa Mancini ha insultato la compagna di Emmanuel Namdi, Chinyery, gridandole ”scimmia africana” e strattonandola, tanto da provocarle alcune escoriazioni. Il migrante ha reagito sradicando un paletto stradale con il quale avrebbe colpito l’estremista di destra, facendolo cadere a terra. Mancini però si è rialzato e ha sferrato un pugno a Namdi, che a sua volta è stramazzato a terra, battendo la testa, prima di essere colpito ancora. Le condizioni del nigeriano, entrato in coma irreversibile, erano apparse subito disperate. La morte ieri, in ospedale. Alla scena avrebbero assistito tre testimoni, e un amico che era insieme a lui.

EDIT: La Lega Nord precisa:

“Ma immigrazione clandestina può sfociare nel caos sociale” Milano, 7 lug. (askanews) – “Siamo stanchi che si travisi il nostro messaggio per cavalcare facili e demagogici stereotipi che non ci appartengono. Il gruppo Lega Nord ha ampiamente espresso la propria dura condanna nei confronti di chi si è macchiato di questo orrendo omicidio. Senza se e senza ma. Non esiste colore della pelle, provenienza geografica o religione che giustifichi l’odio. La vita va sempre difesa, a prescindere”. Lo hanno affermato in una nota i presidenti dei gruppi parlamentari della Lega Nord Massimiliano Fedriga e Gian Marco Centinaio, secondo cui è “ben diverso il discorso politico che ribadiamo: l’immigrazione clandestina fuori controllo, non può che sfociare nel caos sociale ed economico. In questa situazione c’è qualcuno che non rispetta nemmeno la morte e la strumentalizza distorcendo le nostre posizioni per meri fini politici e per lustrare la propria anima bella. Questo è un atteggiamento inumano e noi non ci stiamo. Il messaggio è chiaro: chiunque utilizzerà le nostre parole in maniera strumentale sarà querelato”. Mda 071825 lug 16

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