L’Emilia-Romagna è la prima sconfitta di Matteo Salvini

di Alessandro D'Amato

Pubblicato il 2020-01-27

Mr. Citofono ha alzato il livello dello scontro con il risultato di mandare a votare un gran numero di persone contro di lui. A Bologna 7800 persone hanno rinnovato la tessera elettorale prima del voto

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L’Emilia-Romagna è la prima sconfitta di Matteo Salvini. Dal terzo posto alle politiche del 2018 alla vittoria alle europee del 2019 passando per i voti nelle regioni come l’Umbria, la Bestia del Capitano ha dominato gli appuntamenti elettorali degli ultimi due anni fino a ieri sera, quando ha trovato sulla sua strada un’affluenza record e un candidato credibile.

L’Emilia-Romagna è la prima sconfitta di Salvini

Per questo oggi i giornali italiani – tranne Libero, che come sempre non ci ha capito molto – celebrano la prima sconfitta elettorale di Matteo Salvini. Una sconfitta tutta sua, visto che la candidata per la Regione Rossa l’ha scelta lui personalmente e visto che fino a ieri la sua coalizione veniva accreditata di più voti rispetto a quella concorrente.

emilia romagna prima sconfitta salvini

E invece alla fine non è andata così, anzi: è andata peggio visto che il PD è tornato ad essere il primo partito in Emilia-Romagna quando i due terzi delle sezioni sono state scrutinate:

lega primo partito emilia romagna

Ma non c’è solo questo. Perché la Lega è il terzo partito in Calabria, sempre al contrario di quello che aveva dichiarato Salvini:

calabria lega

Sempre in Calabria ha vinto la candidata di Forza Italia e con un distacco importante, mentre mister Citofono non ha brillato: una sconfitta da ogni punto di vista che certifica come se si arriva alla polarizzazione dello scontro – grazie a Salvini – a perderci è proprio il centrodestra. Repubblica Bologna scriveva ieri  che oltre 7.800 i bolognesi nelle ultime due settimane hanno rinnovato la propria tessera elettorale, e anche la mattina precedente al voto in centinaia hanno preso d’assalto gli uffici di piazza Liber Paradisus. Tutta gente che non andava a votare da anni e non ci è andata per le Europee, quando ha vinto la Lega. Ci è andata appositamente ieri per votare contro il Citofonatore Pazzo. Intanto, se qualcuno avesse qualche curiosità sui luoghi-simbolo delle elezioni, Stefano Bonaccini è in netto vantaggio e il Partito democratico sopra il 40% a Bibbiano, il paese del Reggiano finito al centro dell’inchiesta ‘Angeli e Demoni’ sugli affidi. Quando sono state scrutinate 3 sezioni su 7, il Pd è infatti al 42,2%, mentre il candidato presidente Bonaccini è al 58%%; la sua sfidante, Lucia Borgonzoni, al 36%.

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