Alatri, Emanuele Morganti: tutti gli indagati per omicidio

di Mario Neri

Pubblicato il 2017-04-06

Altri sei indagati – oltre a Palmisani e Castagnacci – sono accusati di omicidio volontario: avrebbero tutti partecipato al pestaggio. Si indaga sulle motivazioni. E spunta una rissa dei mesi precedenti

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Mario Castagnacci e Paolo Palmisani, in carcere, Franco Castagnacci, padre di Mario, Michel Fortuna e i quattro buttafuori Manuel Capoccetta, Damiano Bruni, Pjetri Xemal e Michael Ciotoli: sono in tutto otto gli indagati per omicidio volontario nel caso di Emanuele Morganti, il ragazzo di Alatri pestato a morte all’uscita del Mirò Music Club.

Emanuele Morganti, tutti gli indagati per omicidio

Due sere fa nella piazza Regina Margherita di Alatri, dove Morganti è stato braccato senza pietà da numerose persone, si é svolto un nuovo sopralluogo dei carabinieri del Ris. Ricostruite le fasi dell’aggressione ripetuta contro il ragazzo, nella notte tra il 24 e il 25 marzo, raccontata da diversi testimoni. Oggi la notizia che anche gli altri sei indagati – oltre a Palmisani e Castagnacci – sono accusati di omicidio volontario: avrebbero tutti partecipato al pestaggio. Oltre al padre di Castagnacci, Franco, i quattro buttafuori del Mirò Music Club – Manuel Capoccetta, Damiano Bruni, Pjetri Xhemal e Michael Ciotoli – oltre a un altro giovane, Fortuna. I vigilantes avrebbero pestato Emanuele prima dentro e poi all’esterno del locale, usando anche un manganello. Fortuna potrebbe essere invece la persona indicata da due testimoni come “Michel l’albanese”, che avrebbe a sua volta preso parte alla caccia all’uomo.

La sorella di Emanuele in un’intervista a Le Iene ha accusato gli indagati di aver preparato e colpito apposta Morganti per un regolamento di conti: Emanuele avrebbe parlato con la fidanzata di un ragazzo che poi l’aveva picchiata; lui ha tentato di dividerli. Nel servizio di Giulio Goria parla anche Gianmarco, l’amico di Emanuele che ha tentato di fermare i protagonisti dell’assalto a Emanuele. «Vedevo Emanuele con la bocca strana, si stava mandando la lingua giù, ho tentato di fermarli ma non mi davano retta».
emanuele morganti alatri
Il legale di Franco Castagnacci, Marilena Colagiacomo, dice che “si tratta di una imputazione provvisoria” e che il suo assistito ribadisce “la propria estraneità anche alla rissa, figuriamoci all’omicidio. Lui ha cercato di aiutare Emanuele”. Presto sarà compiuto un secondo accertamento tecnico dopo l’ autopsia sul corpo di Morganti. Si verificherà la presenza di tracce biologiche – sangue della vittima – sulla Skoda blu sulla quale avrebbe sbattuto la testa, una lesione forse decisiva. Gli indagati potranno nominare dei periti di parte per l’esame. Intanto il delitto di Alatri ha conseguenze anche al Csm. Sarà aperta una pratica sul Gip di Roma che scarcerò Mario Castagnacci fermato per droga poche ore prima dell’omicidio. Il magistrato rischia il trasferimento. A difenderlo l’Associazione nazionale magistrati, secondo cui “ogni interferenza esterna, che non sia frutto dell’esercizio di un attento e ponderato diritto di critica, è inaccettabile in quanto volta a incidere sul libero convincimento del magistrato traducendosi in un’aggressione alla funzione giudiziaria”.

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