Cultura e scienze
Emanuele Castrucci: il prof dei tweet su Hitler va in pensione
neXtQuotidiano 19/12/2019
È stato proprio Castrucci a fare “richiesta al rettore che ha disposto il decreto di pensionamento”. A comunicarlo, con una nota, l’Ateneo senese
Andrà in pensione a partire dal 1 gennaio 2020 Emanuele Castrucci, il professore di filosofia del diritto dell’Università di Siena, autore di alcuni tweet inneggianti a Hitler. È quanto emerge dalla riunione di insediamento del collegio di disciplina chiamato a esaminare gli atti trasmessi dal rettore Francesco Frati in relazione alla proposta di sanzione del docente. È stato proprio Castrucci a fare “richiesta al rettore che ha disposto il decreto di pensionamento”. A comunicarlo, con una nota, l’Ateneo senese.
Emanuele Castrucci: il prof dei tweet su Hitler va in pensione
“Il collegio – spiega ancora l’università – ha deciso, per acquisire ulteriori elementi di giudizio, di convocare, oltre all’interessato, alcuni rappresentanti degli studenti di giurisprudenza e il presidente del comitato della didattica”. Durante la riunione, il collegio ha infine esaminato anche materiale accessorio utile per valutare i profili disciplinari connessi alle esternazioni di Castrucci. Durante la riunione, il Collegio ha preliminarmente esaminato gli atti trasmessi dal rettore, si legge in una nota dell’Ateneo, unitamente al materiale accessorio utile per valutare i profili disciplinari connessi alle esternazioni via twitter del prof. Castrucci”. Tra gli atti esaminati, vi è anche il decreto rettorale che dispone il pensionamento. Il Collegio di Disciplina ha deciso, per acquisire ulteriori elementi di giudizio, di convocare, oltre all’interessato, alcuni rappresentanti degli studenti della Facoltà di Giurisprudenza e il presidente del Comitato della Didattica. Il procedimento disciplinare sanzionatorio va comunque avanti. Nel frattempo, il rettore aveva già bloccato tutte le attività didattiche di Castucci, impedendo anche la sua partecipazione agli esami, alle elezioni e al ricevimento degli studenti. Il filosofo è indagato dalla procura di Siena, che ha ipotizzato il reato di propaganda e istigazione a delinquere per motivi di discriminazione razziale etnica e religiosa, aggravata da negazionismo.
La procura diretta dal procuratore capo Salvatore Vitello aveva chiesto anche il sequestro del profilo Twitter del docente, ma il gip del tribunale senese, Roberta Malavasi, ha rigettato l’ordinanza sostenendo che in quei tweet non ci sarebbero gli estremi del reato di propaganda e istigazione all’odio razziale, ma solo una rilettura storica e apologetica della figura di Hitler. La procura ha annunciato ricorso. “Pur rispettando la decisione del gip – è stata la replica del procuratore di Siena – noi dissentiamo da questa interpretazione. Ritenendo che ci sia istigazione all’odio razziale, con la foto di Hitler che è un’ulteriore prova a sostegno. Quel tweet è stato poi rimosso dal professore. Per questo presenteremo ricorso al tribunale del Riesame chiedendo il sequestro del profilo”. Tutto è iniziato alla fine di novembre, con quel tweet sotto la foto di Adolf Hitler e del suo cane, in cui il professor Emanuele Castrucci dava voce al Führer, facendogli dire: “vi hanno detto che sono stato un mostro per non farvi sapere che ho combattuto contro i veri mostri che oggi vi governano dominando il mondo” e definendolo “difensore della civiltà europea”.
La richiesta di sequestro è uno dei tasselli dell’indagine della procura sul professor Castrucci. Così come quel tweet su Hitler è stato il fattore scatenante della reazione dell’Università di Siena. Con il rettore Francesco Frati che ha presentato un esposto, appellandosi alla legge Fiano che prevede il reato di negazionismo di genocidi e crimini di guerra, ed altri due esposti annunciati dalla comunità ebraica di Firenze e Siena e dalla Regione Toscana. Da parte sua, nei giorni scorsi Castrucci ha replicato via mail ai giornalisti, ribadendo la sua linea di “libertà di opinioni espresse fuori dall’attività didattica” e ripetendo di “non aver mai negato l’Olocausto, nè esaltato il nazismo”.
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