Cultura e scienze
Elena Cattaneo contro l’omeopatia
di neXtQuotidiano
Pubblicato il 2018-09-25
La senatrice a vita contro l’utilizzo della parola “medicinale” per i preparati dell’industria dello zucchero
La scienziata e senatrice a vita Elena Cattaneo in un articolo pubblicato oggi sull’inserto Salute de La Repubblica critica l’omeopatia segnalando che l’utilizzo della parola “medicinale” nei composti omeopatici
La medicina è solo una, ha basi scientifiche e cresce e si perfeziona con i “chili di prove” pubbliche, visibili e verificabili che accumula, sperimentando anche su modelli animali e poi, in funzione dell’esito, sull’uomo.
Di alternativo a questo c’è solo la non-medicina che, anche quando è solo acqua fresca, diventa rischiosa se usata al posto di trattamenti scientificamente validi. Le cronache ci ricordano che affidarsi a pratiche “alternative”, che sostituiscono o ritardano terapie validate, è stato causa di morti evitabili”.
Secondo la Senatrice, definirle “complementari” non cambia la sostanza, ad esempio:
“Il paracetamolo – scrive – può essere usato da solo, ma non è vero l’opposto, il “complementare” non è in grado di curare lo stato febbrile se non assumi anche il paracetamolo”. “L’informazione – conclude Cattaneo – è a portata di mano e le istituzioni sanitarie sono impegnate nell’essere chiare e accessibili. Usare le parole giuste aiuta i cittadini a comprendere meglio la realtà. Per questo il Comitato nazionale di bioetica lo scorso anno ha chiesto di sostituire il termine “medicinale” con “preparato” nell’etichettatura e nel foglio illustrativo degli omeopatici e specificare che si tratta di un preparato con “efficacia non convalidata scientificamente e senza indicazioni terapeutiche approvate”.
Finché li chiameremo “medicinali”, infatti, sarà più complicato ricordare a tutti che in questi casi non c’è prova di efficacia e appropriatezza”.