Come sta Eitan, il bambino unico sopravvissuto all’incidente della funivia al Mottarone

di neXtQuotidiano

Pubblicato il 2021-05-24

Eitan, l’unico superstite della tragedia della funivia al Mottarone in ospedale ha chiesto dov’è la sua mamma. Il bambino che ha cinque anni non sa ancora che ha perso tutta la sua famiglia

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Eitan, l’unico superstite della tragedia della funivia al Mottarone in ospedale ha chiesto dov’è la sua mamma. Il bambino che ha cinque anni non sa ancora che ha perso tutta la sua famiglia

Come sta Eitan, il bambino unico sopravvissuto all’incidente della funivia al Mottarone

La zia, che è in ospedale racconta: “Ho saputo cosa era successo dai messaggi di whatsapp. Ho cominciato a ricevere tanti ‘mi dispiace‘, e non capivo perché. Ho chiamato mio fratello che non mi ha risposto così come mia cognata, allora ho chiamato i contatti di wapp dicendo che non avevo idea del perché mi mandassero quei messaggini…due ore dopo abbiamo ricevuto la conferma dai carabinieri e capito che mio nipote era vivo perché il suo nome non era nell’elenco”. È notte quando  esce fuori per qualche minuto per parlare al telefono con i parenti lontani. Ancora non ha potuto vedere il nipotino, sottoposto nel pomeriggio a un lungo intervento chirurgico per stabilizzare le fratture. Dentro, ad aspettare notizie ci sono i nonni del piccolo, i suoi genitori, arrivati da Israele per stare un po’ con i nipotini. “Ho perso mio fratello, mia cognata, un altro nipotino – dice – e con loro sono morti anche i nonni di mia cognata, che dopo aver ricevuto il vaccino in Israele avevano deciso di venire in Italia per stare un po’ con i bis nipoti dicendo ‘cosa mai può succedere in Italia’”. Come sta Eitan? Racconta la Stampa che il bambino nello schianto ha riportato gravi traumi al cranio, al torace, all’addome e numerose fratture alle gambe.

 

«Le prossime ore saranno decisive per vedere la risposta alle terapie. È stato operato per stabilizzare le fratture. Stiamo lavorando al massimo per mantenerlo stabile e poter avere buoni risultati» spiega Giovanni La Valle, direttore della Città della Salute.

All’ospedale era arrivato cosciente, ai medici ha mormorato qualche parola: «Lasciatemi stare, lasciatemi stare». Non voleva farsi toccare dagli infermieri. «Era spaventato» dice Fabrizio Gennari, direttore della struttura complessa di chirurgia pediatrica del Regina Margherita

 

Medico, da diciassette anni circa in Italia, la zia non si sbilancia sulle condizioni del bimbo che oltre alle fratture alle gambe, nello schianto ha riportato anche un politrauma. “Non sappiamo quale sarà la direzione, il trauma subito include il trauma cranico, bisogna vedere a lungo termine come andrà la situazione. Per adesso – conclude – siamo qui aspettando che ci facciano vedere il piccolo almeno da lontano”.

 

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