L’effetto Green Pass fa schizzare le prenotazioni del vaccino “tra il 20 e il 40 percento”

di neXtQuotidiano

Pubblicato il 2021-09-19

La struttura commissariale Covid-19, guidata dal generale Figliuolo, conferma il trend positivo di prenotazioni dopo l’estensione dell’obbligatorietà del Green Pass

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Chiamatelo pure “effetto Green Pass”: con il nuovo decreto che ne stabilisce l’obbligatorietà anche a tutti i lavoratori, oltre alle solite sfilate di complottisti e uscite pubbliche di personaggi che fomentano le anime più radicali dei no-vax, c’è stata anche un’importante risposta positiva della popolazione. “A livello nazionale, si è verificato un incremento generalizzato delle prenotazioni di prime dosi tra il 20% e il 40% rispetto alla scorsa settimana”, fa sapere la struttura commissariale Covid-19 guidata dal generale Francesco Paolo Figliuolo. “Inoltre, nella giornata odierna – si sottolinea – si è riscontrato un aumento del 35% di prime dosi rispetto alla stessa ora di sabato scorso. Considerando che la maggior parte dei centri vaccinali sono ad accesso libero, occorre monitorare nei prossimi giorni l’andamento delle adesioni per valutare se la tendenza attuale si consoliderà in maniera strutturale”.

Un trend positivo, ora che sono 40.850.892 i cittadini che hanno completato il ciclo vaccinale, pari al 75,64% della platea di “over 12”. Il totale delle somministrazioni è invece pari a 82.278.770. L’impulso alle vaccinazioni era il principale risultato atteso dal nuovo Green pass: il certificato verde, che a partire dal 15 ottobre verrà esteso a tutti i lavoratori, sarà rilasciato subito dopo la prima dose, e non più “dal quindicesimo giorno successivo alla somministrazione”.

Il Governo fornirà alcune linee guida sull’applicazione del nuovo obbligo dopo che il decreto verrà pubblicato in Gazzetta ufficiale: come controllare il certificato digitale e come comportarsi se il dipendente non lo ha sono i principali dubbi da risolvere. Per il segretario generale della Cgil Maurizio Landini i lavoratori che non si vaccinano devono essere “messi nella condizione di non dover pagare il tampone”. La linea di Palazzo Chigi è però diversa: avrà un costo più basso e forse una validità più lunga ma non sarà gratis, “altrimenti – ha chiarito il ministro del Lavoro, Andrea Orlando – passerebbe il messaggio politico per cui vaccinarsi o non vaccinarsi sarebbe la stessa cosa”.

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