Effetto Green Pass: +23% di certificati di malattia rispetto a venerdì scorso

di neXtQuotidiano

Pubblicato il 2021-10-15

Boom clamoroso (ma non inaspettato) di malattie nel giorno d’esordio dell’obbligo di Green pass negli uffici italiani. Ecco cosa rivelano i dati INPS

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Un’epidemia. E’ quella che è scoppiata improvvisamente oggi, venerdì 15 ottobre, primo giorno di obbligo del Green pass per 20 milioni di lavoratori italiani. Alle ore 12 i dati INPS sui certificati di malattia segnavano la cifra di 47.393, facendo registrare un aumento clamoroso (ma non proprio inatteso) addirittura del +23% rispetto a venerdì scorso, tanto in ambito pubblico quanto privato. Chiamatelo effetto Green pass, ma con una differenza sostanziale rispetto a quanto siamo stati abituati a vedere.

Effetto Green Pass: +23% di certificati di malattia rispetto al venerdì precedente

Se nelle settimane scorse avevamo raccontato, infatti, l’aumento della popolazione vaccinata grazie all’obbligatorietà di Green pass anche nei luoghi di lavoro, questa volta il certificato verde ha provocato un’improvvisa recrudescenza di malanni stagionali, più o meno immaginari: unica strada possibile per evitare di incorrere in sanzioni salatissime per migliaia di persone che ancora non si sono messe in regola con il decreto. I dati sono stati divulgati dal ministro della Pubblica amministrazione Renato Brunetta proprio nel fatidico primo giorno di tessera verde, e non si possono certo definire sorprendenti.

Il confronto con il venerdì precedente: +5,5% rispetto a venerdì 1° ottobre

Anche confrontati col venerdì di due settimane fa, l’1 ottobre, il dato di oggi fa registrare una più moderata crescita di persone in malattia. Allora erano stati 44.903 i lavoratori che sono ricorsi a questo strumento, il 5,5% in meno rispetto ad oggi.

E adesso cosa succederà?

Insomma, l’esistenza di una sacca di No Green pass asserragliati sulle proprie posizioni viene confermata anche dai numeri, ma è chiaro che nei prossimi giorni il trend è destinato a calare drasticamente, quando per migliaia di persone verrà meno la possibilità di ricorrere a questo escamotage. In quel caso, i no-vax duri e puri si troveranno di fronte a due opzioni altrettanto drastiche: vaccinarsi o rinunciare al lavoro. Tertium non datur. Quanto potrà durare?

 

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