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GLi effetti collaterali del vaccino anti COVID

neXtQuotidiano 08/12/2020

Quali sono gli effetti collaterali del vaccino anti COVID? Durante la sperimentazione sono stati registrati effetti collaterali come mal di testa e dolori muscolari

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Quali sono gli effetti collaterali del vaccino anti COVID? Qualche giorno fa Ilaria Capua, direttrice del centro ‘One Health’ dell’università della Florida, intervistata nella trasmissione “L’aria di domenica” de La 7, spiegava che “i vaccini sono sicuri“: sono “vaccini sofisticati, di ultima generazione”, che “massimizzano la risposta dell’organismo e minimizzano i potenziali effetti collaterali”. Sono inoltre “talmente affinati che aggiungono un livello di sicurezza maggiore perché non portano con sé componenti”. Oggi sul Mattino viene spiegato che durante la sperimentazione sono stati registrati effetti collaterali come mal di testa e dolori muscolari:

La rivista Science, in un articolo intitolato “L’opinione pubblica deve essere preparata agli effetti collaterali del vaccino”, parla della sperimentazione. Per Moderna il 2 per cento dei volontari ha sviluppato, per un giorno, la febbre alta; il 9,7 per cento affaticamento; l’8,9 per cento dolori muscolari; il 5,2 dolori articolari; il 4,5 mal di testa. Per Pfizer le percentuali sono più basse. In entrambi i casi, nulla di drammatico,ma se le persone non vengono seguite e informate, possono spaventarsi. Per questo, tutti gli esperti intervistati da Science concordano sulla necessità di trasparenza, «le compagnie dovrebbero avvertire i pazienti “ecco cosa ti potrebbe succedere, nel caso prendi il Tylenol per qualche giorno”», dice Drew Weissman, immunologo dell’Università della Pennsylvania.

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Il Tylenol è un farmaco a base di paracetamolo. Anche il professor Cauda sostiene che la prima regola è la trasparenza: «Come si fa con qualsiasi altro vaccino, bisognerà dire al cittadino: potrebbe venirti la febbre, potresti avere il mal di tesa, sono tutte reazioninormali.La fiducia si ottiene con la chiarezza. In questimesi sarà decisivo aiutare gli italiani a vincere la diffidenza nel confronto di vaccini che, una volta autorizzati, saranno garanzia di sicurezza. Successe anche con il vaccino contro la poliomielite, quando Elvis Presley decise di vaccinarsi proprio per convincere gli americani». Informare prima, ma assistere anche dopo. «Certo, sarà giusto dare dei punti di riferimento a chi è stato vaccinato. D’altra parte – ricorda il professor Cauda – ci sarà la fase della sorveglianza. Dovremo capire, ad esempio, quanto a lungo durerà la protezione anticorpale»

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