Ebola e la caccia ai bambini accusati di stregoneria

Il centro missionario salesiano spagnolo Missiones Salesianas ha pubblicato ieri sul
Si arriva così nel documentario dei salesiani alla storia di Georgette una bambina con le mani sfigurate che ora vive all’interno della missione salesiana. Georgette è stata abbandonata dalla madre ed in seguito accusata di stregoneria dalla sua matrigna e obbligata a immergere le mani nell’acqua bollente per provare di non essere una strega.
Un giorno mio padre mi chiese se c’era uno spirito maligno dentro di me, io risposi che non lo sapevo e allora mi disse che e non avessi detto la verità mi avrebbe uccisa.
Accolta dai missionari della missione salesiana ora Georgette frequenta la scuola e sogna un futuro da ambasciatrice del suo Paese in Germania.
Un’altra delle bambine ospitate dalla missione, Rosalie, accusata di stregoneria dalle compagne di classe fu costretta da un gruppo di persone a dimostrare davanti a tutti la sua innocenza bevendo un intruglio rivelatore che, se avesse detto la verità l’avrebbe lasciata in vita, altrimenti l’avrebbe uccisa. Sono molti i i bambini e le bambine che dopo episodi di questo tipo trovano aiuto all’interno delle missioni, dove possono continuare a studiare e ad avere una vita normale insieme ai loro coetanei. Nella sola missione salesiana oggi vivono 110 bambini, il 40% dei quali vittime di accuse di stregoneria.. L’unico modo di modificare questa situazione è, secondo gli autori del documentario, quello di modificare la legislazione nazionale sull’infanzia, equiparando le accuse di stregoneria ai delitti contro i minori.
STREGONERIA E EBOLA
José Luis de la Fuente, missionario salesiano in Togo, spiega che l’epidemia di Ebola sta peggiorando le cose:
Le parti più deboli della famiglia, una vedova, un’anziana, un bambino sono i più facili da accusare. Con l’Ebola sta succedendo come in passato con l’AIDS, in molte zone la credenza è che non si tratti di una malattia, perché dovete immaginare che l’Ebola uccide in un modo molto rapido e scandaloso.
A causa della particolarità della malattia, la percezione sociale dell’Ebola in alcune parti della società togolese non è quindi quella di una malattia ma quella dell’opera di streghe o stregoni. L’intervento dell’esercito, dice de la Fuente, rischia di aggravare la situazione perché non va a risolvere il problema alla radice delle accuse di stregoneria, ovvero la mancata comprensione della natura di Ebola.