«Ebola a Roma»: il falso allarme di Libero e Giornale

di Giovanni Drogo

Pubblicato il 2014-11-25

L’occasione era troppo ghiotta per non approfittarne. Secondo Libero e il Giornale oggi Ebola è arrivato in Italia, e dobbiamo tutti ringraziare quel pacifinto di Gino Strada. Il medico verrà curato da un farmaco sperimentale. Il protocollo dello Spallanzani

article-post

È arrivato stamattina all’ospedale Spallanzani di Roma il primo italiano contagiato da Ebola. L’uomo è un medico siciliano di Emergency che lavorava in Sierra Leone dal 18 ottobre. Le misure di sicurezza impiegate per il trasferimento dell’uomo sono state eccezionali, un aereo dell’Aeronautica Militare è atterrato a Pratica di Mare questa mattina all’alba ed ora il paziente, che è stato trasportato con un ambulanza speciale all’interno di una barella di bio-contenimento per evitare ogni contatto con l’esterno, si trova in isolamento all’interno del reparto di terapia intensiva dello Spallanzani.
 
IL GIORNALE CONTRO QUEL PACIFINTO DI GINO STRADA
L’occasione era troppo ghiotta per quelli del Giornale per non approfittarne. Il primo paziente italiano di Ebola lavorava per Emergency in Sierra Leone? E allora che se lo curino a casa loro invece che venire qui in Italia a fare gli untori! Ecco la gallery con i sobri titoli del Giornale:


Il commento di Gian Micalessin è spassosissimo, si accusa Gino Strada di odiare l’Italia salvo poi approfittarne alla prima occasione (e mettendoci tutti a rischio!11), per la serie “chi disprezza compra”:
 

Non ce ne vogliano medici, infermieri e volontari di Emergency,maa questo punto è difficile non notare lo stridente contrasto tra la realtà dei fatti e la prosopopea di chi utilizza la loro silenziosa e professionale abnegazione per innescare infondate polemiche ideologiche. Polemiche a buon mercato contro un’Italia dove il Gino nazionale non vorrebbe neppure farsi curare.

Insomma, alla fine la tanto vituperata Italia curerà un medico che Emergency nonostante tutto non è in grado di curare, e il pacifinto cosa ne dice del fatto che è stato usato un volo dell’Aeronautica Militare? Come se il volo che ha portato in Italia il medico di Emergency avesse bombardato qualcuno durante il tragitto. Poteva mancare la polemica contro la sinistra salottiera? No! Eccola:

Guardando ad Emergency e al suo operato la più evidente tra tutte le contraddizioni è, però, un’altra. Ed è quella tra la silenziosa abnegazione e professionalità di chi lavora all’interno dell’organizzazione e l’inacidita spocchia ideologica del 66enne chirurgo ed ex militante dell’ultrasinistra milanese demandato a rappresentarla.

E la stoccata finale: Gino Strada “non ama il tricolore”, non come quei leghisti tanto cari al Giornale che lo amano così tanto che spesso dicono che ci si puliscono il culo.
 
LIBERO FA ATTERRARE L’EBOLA A ROMA
Anche Libero di oggi cerca di non diffondere il panico, preferisce diffondere l’Ebola, facendolo atterrare a Roma, e cosa succede appena atterra? ZAC! Contagiato un medico italiano!
libero ebola - 1
E mi raccomando, evitate resse che di Ebola ce n’è per tutti.
 
LA SOLIDARIETÀ POPOLO DELLA RETE
Non è che però bisogna dare tutta la colpa a Libero e al Giornale, loro danno solo voce ad una parte importante del Paese, gente che grazie a Internet ha una voce. Voce che è stata raccolta per l’occasione da @vendommerda.
Ci sono persone come WhitePower (un nome che è tutto un programma):
ebola italia - 1
C’è poi chi giustamente si preoccupa per la bilancia commerciale del BelPaese:
ebola italia - 2
IL COMUNICATO DI EMERGENCY
Ieri sul sito di Emergency è stato pubblicato il seguente comunicato stampa:

Un medico di Emergency che lavora presso il Centro per malati di Ebola di Lakka in Sierra Leone ha sviluppato sintomi di Ebola. In accordo con il Ministero della Salute e il Ministero degli Affari Esteri è stata organizzata un’evacuazione sanitaria verso l’Italia. Il medico, che è in buone condizioni generali, partirà oggi dalla Sierra Leone per essere ricoverato all’Istituto Spallanzani di Roma.
Tutto lo staff impiegato nel Centro di cura per i malati di Ebola di Emergency segue una formazione specifica sui protocolli di protezione per evitare il contagio e la diffusione del virus. Tuttavia, nessun intervento sanitario in un’epidemia così grave può essere considerato completamente privo di rischi.
In Sierra Leone la situazione è drammatica: l’epidemia continua a espandersi con oltre 100 nuovi casi al giorno. Secondo i dati dell’Organizzazione Mondiale della Sanità, sono oltre 5.000 i malati di Ebola nel Paese, ma i dati reali potrebbero essere molto più alti.
Per rispetto della privacy del collega e della sua famiglia, per ora Emergency non rilascerà altre dichiarazioni.

Il centro di Emergency a Lakka in Sierra Leone (fonte: Emergency)
Il centro di Emergency a Lakka in Sierra Leone (fonte: Emergency)

 
VOLONTARIO PER EMERGENCY
Emergency, l’organizzazione presso la quale il primo paziente italiano di Ebola prestava servizio ha chiesto di mantenere il massimo riserbo circa le generalità dell’uomo. Secondo quanto riferisce il Messaggero di oggi si tratterebbe di un cinquantenne siciliano, un medico immunologo che lavorava all’ospedale di Emergency di Lakka, in Sierra Leone uno dei paesi dove la situazione dell’epidemia di Ebola è maggiormente drammatica. Il medico era arrivato a Lakka il 18 ottobre, e faceva parte di un team di 33 persone, 26 delle quali sono italiane, del gruppo faceva parte anche il medico italiano che fu ricoverato allo Spallanzani al suo ritorno in Italia, per verificare che non avesse contratto la febbre emorragica. A inizio ottobre dallo stesso centro medico era stato trasferito a Francoforte un operatore sanitario ugandese contagiato da Ebola che ora è guarito.
La presidente di Emergency Cecilia Strada ha detto:

Non siamo allarmati. Il collega è stato assistito sin dai primissimi sintomi e seguiamo rigidissime procedure di sicurezza. Sappiamo bene, dalla nostra esperienza, che il tempo fa molta differenza. E in questo caso l’assistenza è stata immediata.

È bene ricorda che è possibile guarire da Ebola, soprattutto se le cure mediche sono tempestive e i sintomi vengono individuati per tempo. Nonostante il grande numero di vittime dell’attuale epidemia di Ebola in Africa occidentale il tasso di mortalità (in loco) è di circa il 50%.
 
IL PROTOCOLLO SANITARIO DELLO SPALLANZANI
Onde evitare di diffondere inutilmente il panico la Ministro della Salute Beatrice Lorenzin ha ricordato che l’ospedale Spallanzani è preparato ad affrontare l’arrivo di malati di Ebola e che non ci sarà alcun rischio per i sanitari e per la popolazione perché il paziente sarà tenuto in isolamento in un’area speciale della struttura sanitaria. Gli operatori sanitari non entreranno in contatto diretto con il malato e tutto il materiale biologico del paziente verrà trattato in maniera speciale, ad esempio tenendolo separato nel laboratorio di analisi. Inoltre a seguire le terapie e a prendersi cura del malato sarà un team ristretto di medici ed infermieri, in questo modo si eviterà di esporre al rischio contagio un maggiore numero di persone.

Il protocollo sanitario adottato allo Spallanzani (Fonte: Il Messaggero)
Il protocollo sanitario adottato allo Spallanzani (Fonte: Il Messaggero)

Il ministero della sanità ha fatto sapere poco fa che il medico verrà curato con un farmaco di cui è ancora ufficialmente vietata la distribuzione, visto che è un trattamento ancora sperimentale. Le sue condizioni sono stabili.
Foto copertina: Emergency

Potrebbe interessarti anche