È stato condannato l’uomo che minacciò Laura Boldrini augurandole di “bruciare nelle fiamme dell’inferno”

di neXtQuotidiano

Pubblicato il 2022-04-06

Raffaele Riefolo è stato condannato a sei mesi di reclusione, a un risarcimento da 5mila euro e al pagamento delle spese processuali dal Tribunale di Roma

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Odiare ti costa. Era il 1° marzo del 2014 quando all’indirizzo e-mail istituzionale dell’allora Presidentessa della Camera Laura Boldrini venne inviato un messaggio minatorio: insulti, minacce e auspici di una morte precoce e di “bruciare nelle fiamme dell’inferno”. Ora, otto anni dopo, quell’uomo è stato condannato dal Tribunale di Roma a sei mesi di carcere, al pagamento delle spese processuali e a un risarcimento danni nei confronti della deputata del Partito Democratico. Ad annunciarlo è stata lei stessa attraverso il proprio profilo Twitter.

Laura Boldrini, condannato l’hater che la minacciò e insultò

Le motivazioni della sentenza saranno pubblicate nel giro delle prossime settimane (come prevede la legge in questi casi), ma si conoscono ulteriori dettagli rispetto all’annuncio fatto da Laura Boldrini sui social: Raffaele Riefolo dovrà scontare sei mesi di prigione, pagare 2.500 di spese processuali e versare la cifra di 5mila euro a titolo risarcitorio nei confronti dell’ex Presidentessa della Camera dei deputati. Tutto ha avuto origine da un messaggio inviato alle 14.51 del 1° marzo del 2014 all’indirizzo mail istituzionale della parlamentare:

“Brucerete nelle fiamme dell’inferno se qualcuno non vi uccide prima: bastardi avete ridotto un paese come il nostro alla deriva, vergogna”.

A inviarlo era un profilo anonimo. O, almeno, il nome e cognome della persona che aveva spedito quella mail non era individuabile di primo acchito. Poi le indagini hanno permesso di risalire alla reale identità dell’uomo che aveva scritto quelle minacce. E da lì è iniziato quel processo che si è concluso con la condanna.

Una storia che Laura Boldrini aveva raccontato nel corso degli anni. E durante le udienze del processo che ha portato alla condanna, la stessa deputata del Partito Democratico aveva raccontato quel clima di tensione che aveva portato a numerose minacce (perché ce ne furono anche altre nello stesso periodo, quello a cavallo del passaggio di consegne dal governo Letta all’esecutivo guidato da Matteo Renzi) nella sua deposizione davanti al giudice:

“Il linguaggio triviale dell’email era pensato per colpire me come donna. Ho ritenuto a quel punto opportuno fare i conti con questa realtà, pensando ad altre donne, vittime delle stesse forme di intimidazione. Tante si sono tolte dalla rete perché non si sono sentite libere di esprimere il proprio pensiero. E questo incide sulla democrazia”.

Ora, otto anni dopo quella minaccia inviata via mail, l’uomo è stato condannato.

(foto IPP/zumapress)

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