È arrivata in Italia Lyubov, la più piccola profuga ucraina accolta dal nostro Paese | VIDEO

di neXtQuotidiano

Pubblicato il 2022-03-18

La bambina ha solo un mese e mezzo. Sarà ospitata, per il momento, in un’abbazia in provincia di Torino insieme alla madre e ai suoi due fratellini

article-post

È arrivata a bordo di un pullman insieme ad altri 46 bambini di tutte le età che sono riusciti a lasciare l’Ucraina, la guerra e quell’assordante rumore di missili che si mischia al sangue per le strade delle varie città assediate dai militari. È arrivata in Italia, a Cavagnolo (una piccola cittadina in provincia di Torino), grazie all’impegno della Fondazione Aief per l’infanzia e l’adolescenza e al mezzo messo a disposizione dalla Fondazione Specchio dei Tempi. La piccola Lyubov è la più giovane, la più piccola profuga ucraina accolta dall’Italia.

Lyubov, la più piccola profuga ucraina arrivata in Italia

La piccola è arrivata in Piemonte dopo un viaggio di 50 ore, in compagnia di sua mamma e dei suoi due fratellini. Ha solamente un mese e mezzo e le ultime tre settimane le ha vissute sotto quelle bombe e quei missili che stanno devastando il suo Paese. In quella città di Rih, nella zona Sud dell’Ucraina. Una delle tante località prese d’assalto dai militari russi e da quell’invasione e guerra iniziata nella notte di giovedì 24 marzo. Ma ora è in salvo, insieme alla madre e ad altri 46 bambini che saranno accolti – temporaneamente – nelle stanze dell’abbazia Santa Fede.

“L’esodo di un milione di bambini ucraini che stanno lasciando le proprie case è un dramma nel dramma della guerra: 47 bambini, la più piccola di un mese e mezzo, sono adesso al sicuro grazie alla nostra piccola ma significativa spedizione umanitaria”.

Queste le parole di Tommaso Varaldo, Presidente della Fondazione AIEF, che ha contribuito in questo grande gesto di umanità nei confronti di quel popolo che sta soffrendo e resistendo sotto il peso delle bombe. E in tutta Europa ci sono tante piccole Lyubov, costrette a lasciare le loro città natali ancora prima di conoscerle, di vederle e di viverle. Storie di una guerra che colpisce, come sempre, gli innocenti. Vittime di chi vuole mostrare i muscoli tenendosi rigorosamente a distanza.

Potrebbe interessarti anche