E anche oggi Naomo Lodi ci fa un c… così in Emilia-Romagna domani

di Giovanni Drogo

Pubblicato il 2020-01-27

Il metodo Naomo applicato ai flussi elettorali: nella provincia di Ferrara la Lega avanza, nel comune governato dalla Lega il partito di Salvini arretra. Che sia tutto merito del vicesindaco che qualche giorno fa prometteva che da stasera avrebbe fatto “un culo così” al PD?

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«Io avverto, vi colpirò forte politicamente, vi farò male, ve lo dico proprio vi farò molto male, ma non lo farò adesso perché non sono vigliacco come voi, infame come voi», così il vicesindaco leghista di Ferrara Nicola “Naomo” Lodi anticipava su Facebook la strategia che aveva in mente per il dopo elezioni in Emilia-Romagna. E siccome la vendetta è un piatto che va gustato freddo Lodi ci teneva a far sapere che avrebbe aspettato l’esito del voto per iniziare a fare “un culo così” ai suoi avversari.

Quando Naomo Lodi prometteva che lunedì sera la Lega avrebbe governato l’Emilia-Romagna

Dichiarava ancora Lodi: «dopo il 26 io inizierò e vi assicuro che quello che avete visto in questi cinque anni non sarà nulla, ogni giorno vi colpirò». E ancora: «noi lunedì sera quando governeremo questa regione non vi troveremo più perché voi sparirete completamente, vi nasconderete nei vostri meandri». Ne era convinto al cento per cento: «lunedì sera sparirete, sparirete con il voto di una penna». Non servirà attendere questa sera per vedere in azione il metodo Naomo, quello a base di ruspe e calci in culo.

naomo lodi ferrara borgonzoni - 1

Perché la candidata della Lega, Lucia Borgonzoni, ha perso. Il nuovo Presidente dell’Emilia-Romagna è Stefano Bonaccini con la Lega di Salvini che perde nei luoghi simbolo di questa campagna elettorale: Bibbiano (dove ha tentato per mesi di trasformare una vicenda giudiziaria in un caso politico) e il quartiere bolognese del Pilastro (dove ha trasformato una lite di condominio in un caso nazionale con traffico di droga). A Ferrara, la città governata dal leghista Fabbri e dal nostro “Naomo” Lodi la Lega tiene botta, ma di poco: 48,05% contro il 47,85% per il candidato del Partito Democratico. La differenza è di appena 142 voti. Un risultato in controtendenza con quello della provincia di Ferrara dove la Borgonzoni ha superato il 50%.

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La Lega tiene botta, ma arretra rispetto alle comunali del maggio-giugno del 2019 quando la coalizione di centrodestra aveva conquistato 36.629 voti al primo turno pari al 48,44 contro i 24.009 (31,75 %) del candidato del centrosinistra. Al secondo turno la Lega aveva vinto a valanga con il 56,77% (37.504 voti) contro il 43,23% dello sfidante del sindaco eletto Alan Fabbri. Sono passati poco più di sei mesi (e di mezzo un caso Solaroli) e il metodo Naomo, quello di tenere sempre «un livello mediatico alto» e di colpire costantemente gli avversari comincia già a dare i suoi frutti: i ferraresi si stanno stufando?

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