E adesso Salvini vuole l’armistizio tra partiti per l’aumento di gas e energia

di Maria Teresa Mura

Pubblicato il 2022-08-29

Chi ha fatto cadere il governo Draghi? E chi vuole dare mandato al governo Draghi per emanare un provvedimento urgente sul caro bollette? L’ultima genialata di Matteo Salvini

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Se la patata non è bollente è solo perché il prezzo per lessarla sta diventando troppo alto: l’impennata del costo del gas e dell’energia sta facendo paura un po’ a tutti i partiti tanto che, a pochi giorni dalla proposta di Calenda, anche Salvini tenta una soluzione “salvifica” che tanto per cambiare dà mandato a Draghi per un provvedimento urgente in Cdm. Chissà se il leader della Lega ricorda che deve dire proprio grazie a se stesso se avrà ancora poco tempo per scaricare il barile sul presidente del Consiglio ormai uscente.

E adesso Salvini vuole l’armistizio tra partiti per l’aumento di gas e energia

“La Lega chiede alla politica, uniamoci, oggi, domani dopodomani, di mattina, pomeriggio, notte non c’è bisogno di fermare la campagna elettorale come dice Calenda, perché ha capito che ha già perso. Esiste la tecnologia, le call, io propongo ai miei colleghi capi partito su tema luce e gas armistizio, pace, soluzione comune”. ha spiegato il segretario della Lega Matteo Salvini in una conferenza stampa a Corigliano Rossano. “Qualcuno dice che c’è tempo, ma è già tardi. Abbiamo quantificato in 30 miliardi di euro l’intervento urgente e necessario per bloccare adesso gli aumenti delle bollette di luce e gas senza incorrere in sanzioni europee, senza essere accusati di aiuti di Stato. Chiedo questo e mi aspetto che Calenda, Renzi, Letta Conte… Do per scontato che amici Silvio e Giorgia siano d’accordo. Troviamoci e diamo mandato a Draghi di portare in Consiglio dei ministri questa proposta”.

“Questa è la proposta della Lega a tutta la politica italiana: la politica si fermi, si sieda attorno a un tavolo, si trovi a Roma, chiedo a Draghi di convocare le parti sociali, sindacati e Confindustria, Confcommercio” e tutte le associazioni di categoria, “e poi avere l’ok di tutta la politica che si deve unire e dare mandato pieno a Draghi, perche’ aspettare la nascita del nuovo govenro e’ tardi, rischiamo una strage. Diamo mandato pieno al govenro in carica per fare esattamente quallo che ha fatto Macron. Su luce e gas facciamo un armistizio, pace”.

A notare l’incoerenza dell’urgenza di convocare il Consiglio dei Ministri di un governo già morto da parte dei suoi killer è Marco Bentivogli, candidato al Senato della Repubblica nelle Marche, nel collegio uninominale di Ancona, Pesaro e Urbino dalla coalizione di centro sinistra: “É davvero singolare che Salvini, Meloni, Berlusconi e Conte dopo aver fatto cadere Draghi chiedano un armistizio affinché vari un decreto legge sul “caro bollette” seguendo l’esempio francese di Macron” –  ha spiegato dopo aver rimarcato che – “chi ha fatto cadere il governo Draghi si è assunto una grave responsabilità come dimostra anche ciò che sta accadendo in questi giorni con il ‘caro bollette’. L’autunno sarà drammatico e chi ha fatto cadere il governo è già nel panico e purtroppo pagano gli italiani”.

La proposta di Calenda

Nonostante Salvini cerchi di allontanare la ua posizione da quella del leader di Azione la proposta che Carlo Calenda ha esposto qualche giorno fa su Twitter rispetto al caro bollette ha molte similitudini con la sua: “abbiamo bisogno di un time out e un confronto tra i partiti su come intervenire sulle bollette. Il no gas di Letta e la proposta di Meloni non reggono. Troviamo un accordo per il bene dell’Italia”.

Nel video allegato l’ex ministro spiega che “i partiti sono completamente confusi sulla questione gas e bollette. Ieri Letta ha fatto un manifesto con scritto ‘no al gas‘, che vorrebbe dire il fallimento dell’Italia, ci facciamo il 40% dell’energia elettrica. E dall’altro lato la Meloni ha fatto una proposta che è sbagliata nei numeri, nel senso che ha detto, ‘togliamo gli oneri di sistema, non costa niente e ci facciamo il 30%’. In realtà costa un sacco e risparmi tra il 7 e il 10%”. Quindi, dopo aver affermato che non si può fare uno scostamento di bilancio perché si rischia un attacco speculativo, Calenda aggiunge: “E’ il momento della serietà, il mio appello è soprattutto a Giorgia Meloni e Enrico Letta, di essere chiari su alcune cose di fondo: saremo responsabili sul bilancio, vogliamo il rigassificatore di Piombino, andiamo da Draghi, chiediamo tutti quanti di fare un intervento molto ampio, perché altrimenti l’economia italiana andrà in recessione rapidissimamente e le aziende non riapriranno”.

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