Cultura e scienze

Drusilla Foer e il monologo sull’unicità: “Le convinzioni non siano solo delle convenzioni”

di neXtQuotidiano

Pubblicato il 2022-02-04

Drusilla Foer e il suo bellissimo discorso sull’abbandono della parola diversità. L’unicità è quello che ci rende speciali

article-post

“Non voglio ammorbarvi a quest’ora con parole sulla fluidità, sull’integrazione, sulla diversità. Diversità non mi piace perché ha in sé qualcosa di comparativo e una distanza che proprio non mi convince”. Il monologo di Drusilla Foer alla terza serata del Festival di Sanremo è un’elogio dell’unicità, un invito ad apprezzare se stessi e le cose che ci rappresentano meglio.

Drusilla Foer e il monologo sull’unicità: “Le convinzioni non siano solo delle convenzioni”

“Quando verbalizzo la diversità sento sempre di tradire qualcosa che penso o sento. Le parole sono come le amanti quando non si amano più vanno cambiate subito. Un termine in sostituzione potrebbe essere unicità, perché tutti noi siamo capaci di coglierla nell’altro e pensiamo di esserlo. Per niente, perché per comprendere la propria unicità è necessario capire di cosa è composta, di cosa siamo fatti. Di cose belle: le ambizioni, i valori, le convinzioni, i talenti”.

“Ma talenti e convinzioni – prosegue Drusilla – devono essere curati. Non è facile entrare in contatto con la propria unicità ma un modo lo avrei: si prendono per mano tutte le cose che ci abitano e si portano in alto, si sollevano insieme a noi, nella purezza dell’aria, in un grande abbraccio innamorato e gridiamo: ‘che bellezza tutte queste cose sono io’. Sarà una ficata pazzesca e sarà bellissimo abbracciare la nostra unicità e a quel punto io credo che sarà più probabile aprirsi e uscire da questo stato di conflitto che ci allontana”.

La sua presenza dirompente accanto ad Amadeus ha rinnovato l’energia di un Festival che alla terza serata rischiava di diventare un qualcosa di “già visto”: “Sono una persona molto fortunata a essere qui ma vi chiederei un altro regalo: date un senso alla mia presenza su questo palco e tentiamo il vero atto rivoluzionario, che è l’ascolto, di se stessi e degli altri”.

“Promettetemi che ci doneremo agli altri – ha concluso – che accogliamo il dubbio anche solo per essere certi che le nostre convinzioni non siano solo delle convenzioni. Facciamo scorrere i pensieri in libertà e senza pregiudizio e senza vergogna. Facciamo scorrere i sentimenti con libertà e liberiamoci dalla prigionia dell’immobilità. Immaginate se il mondo non ruotasse e fisso stesse, se tutto il buio fosse nero pesto”.

Potrebbe interessarti anche