Drusilla Foer col vestito di Zorro “per tranquillizzare quelli che avevano paura di me travestita”

di neXtQuotidiano

Pubblicato il 2022-02-03

Un messaggio ai bigotti da parte di Drusilla Foer sul palco dell’Ariston a Sanremo: si veste come Zorro “per tranquillizzare quelli che avevano paura di me travestita”

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Vestita come Zorro, Drusilla Foer fa il suo ritorno sul palco dell’Ariston: “Per tranquillizzare tutti quelli che avevano paura di me travestita, allora mi sono travestita davvero“. “Ti affetto un pezzetto di naso – ha detto a Amadeus – ma non preoccuparti che ne resta comunque tanto”. Poi si è “svestita” restando con l’abito elegante: “Che fatica questa cosa di Zorro”. A quel punto ha annunciato Gianni Morandi e il suo singolo “Apri tutte le porte”.

Drusilla Foer col vestito di Zorro “per tranquillizzare quelli che avevano paura di me travestita”

Dal suo annuncio come co-conduttrice della terza serata, intorno a lei si erano sollevate diverse polemiche: “So di essere un personaggio poco tranquillizzante – aveva detto – perché ho avuto a che fare coi diritti Lgbtq, con la meritocrazia per le donne, il bullismo: fra queste cosine che mi piastrellano come mattonelle del bagno, se qualcuno trova uno spunto di riflessione, se posso essere portabandiera di qualcosa, sono contenta”. E poi la “bordata” ai bigotti che l’hanno criticata a prescindere: “Incasellare ciò che vediamo ci dà la sensazione di avere tutto sotto controllo. Se fossi stata una drag queen sarebbe stato più semplice: finché si vede un’estremizzazione, riusciamo a prendere le distanze, mentre per certe persone un’interpretazione è meno comprensibile. Ma io tendo a pensare che un artista prima lo si ascolta, poi si esprime un’opinione”.

Nel pomeriggio aveva parlato di una futura conduzione tutta al femminile sul palco dell’Ariston: “Sarebbe ganzo, sarebbe molto carino. Ma non solo a Sanremo, anche in altri campi: io vorrei anche un Papa donna. A patto che la scelta cada su persone capaci. Io sono per la meritocrazia”.

L’alter ego dell’attore Gianluca Gori aveva già attirato le critiche da parte di certa stampa di destra, con Il Tempo che aveva titolato “Un travestito tra le cinque vallette di Amadeus”, oppure Il Giornale che nel dare la notizia in prima pagina aveva criticato il Festival “politically correct” che avrebbe avuto 2quattro donne e un uomo” tra gli ospiti.

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