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EMA chiarisca presto: il pressing di Draghi dopo la sospensione di Astrazeneca

neXtQuotidiano 16/03/2021

Parola d’ordine: il piano vaccinale non deve subire rallentamenti. Ecco perché Draghi vuole che venga fatta al più presto chiarezza da parte dell’EMA

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Astrazeneca rimane il piano A: dopo la sospensione in Italia e in Europa del vaccino il rischio è di rallentare la campagna vaccinale che invece il presidente del Consiglio Mario Draghi vuole riparta subito: del resto la sospensione ha motivazioni esclusivamente cautelative, e per questo il pressing su Ema da qui alle prossime ore sarà costante, da parte dell’Italia e dell’Europa. Bisogna contenere l’effetto emozionale che ha sui cittadini lo stop del vaccino, soprattutto dopo le rassicurazioni di AIFA.

EMA chiarisca presto: il pressing di Draghi dopo la sospensione di Astrazeneca

La decisione di sospendere il vaccino Astrazeneca è arrivata nel pomeriggio di ieri dopo la consultazione tra i ministri della Salute di Italia, Francia, Germania e Spagna. Roberto Speranza si era precedentemente consultato con Draghi. Repubblica spiega che è avvenuta anche una telefonata tra il presidente del Consiglio e Angela Merkel:

È nel corso di una telefonata con Angela Merkel, a metà giornata, che Mario Draghi capisce di non poter più aspettare. La cancelliera anticipa al premier italiano la decisione di sospendere la somministrazione del vaccino AstraZeneca chiedendo verifiche immediate all’Ema. Nelle stesse ore, il ministro della Salute Roberto Speranza parla con i colleghi europei, tutti decisi sulla sospensione cautelativa in attesa del responso finale dell’Agenzia Ue, atteso per giovedì. Ufficialmente a Bruxelles nessuno si esprime su quale sarà l’esito delle indagini d’emergenza, ma dietro le quinte filtra che l’Autorità del farmaco raccomanderà di proseguire le campagne di inoculazione del composto di Oxford: a livello generale non ci sono rischi per la popolazione

Ma come ha scritto su Facebook Nicola Zingaretti dopo aver visto Draghi a Palazzo Chigi la richiesta è che Ema faccia presto: “Si riunisca immediatamente”. Il verdetto è atteso per giovedì, ma l’irritazione del governo si rispecchia nelle parole del presidente della Regione Lazio: “Dovrebbe lavorare 24 ore su 24, dare risposte certe ai milioni di cittadini che attendono chiarimenti. Lo fanno gli infermieri, i medici e tanti operatori da un anno, lo può fare anche un’Agenzia europea”. Ma soprattutto va fatta chiarezza, il prima possibile. Per fugare la paura. Scrive Monica Guerzoni sul Corriere:

Per Draghi tre o quattro giorni di stop non fanno la differenza, quel che conta è che le agenzie «chiariscano il prima possibile» e che si possa ripartire in tutta sicurezza. La fiducia in un responso favorevole c’è, come anche la determinazione a non alimentare la paura, facendo capire con l’aiuto dei media che la sospensione è solo precauzionale e temporanea e che un chiarimento faciliterà la ripartenza. «Dobbiamo stare attenti a non generare l’idea che l’Italia voglia riconsiderare l’atteggiamento su AstraZeneca — è la riflessione che rimbalza tra Palazzo Chigi e il ministero della Salute —. Non c’è al momento alcuna evidente correlazione statistica tra il siero anglo-svedese e i casi di reazioni avverse»

vaccino astrazeneca piemonte

Foto IPP/Fabio Cimaglia
Roma 23/02/2021
piano vaccinale anti coronavirus covid 19 per il personale militare
Nella foto: fiale di vaccino Astrazeneca

In ogni caso il piano vaccinale, non dovrà subire arretramenti ma procedere spedito: in serata, subito dopo aver visto il presidente della Regione Lazio Nicola Zingaretti, Draghi ha ricevuto a Palazzo Chigi il numero uno della Protezione Civile Fabrizio Curcio. Perché EMA non decide subito? Repubblica spiega che l’Agenzia sta ricevendo e analizzando tutti i dati, comprese cartelle cliniche e autopsie, dei casi di trombosi che, in via cautelativa, hanno portato alla sospensione. Si tratta di 30 casi su 5 milioni di dosi somministrate. Inoltre “hanno chiesto e analizzato i dati del Regno Unito, dove AstraZeneca è stato inoculato a 11 milioni di persone, e hanno studiato alcune trombosi registrate nel resto del mondo, 250 su 17 milioni di dosi iniettate”. Intanto in una nota Ema spiega che il “numero di eventi tromboembolici complessivi nelle persone vaccinate non sembra essere superiore a quello osservato nella popolazione generale”: episodi di “coaguli di sangue, alcuni con caratteristiche insolite come un basso numero di piastrine, si sono verificati in un numero molto limitato di persone che hanno ricevuto il vaccino” AstraZeneca. “Molte migliaia di persone – puntualizza l’ente europeo – sviluppano coaguli di sangue ogni anno nell’Ue per diversi motivi. Il numero di eventi tromboembolici complessivi nelle persone vaccinate non sembra essere superiore a quello osservato nella popolazione generale”. L’Ema assicura che “continuerà a comunicare ulteriormente se opportuno” sulla vicenda. “Nel frattempo, chiunque abbia ricevuto il vaccino e abbia dubbi, deve contattare un operatore sanitario appropriato. È importante che le persone che sospettano di avere un effetto collaterale dopo la vaccinazione lo riferiscano all’autorità nazionale di regolamentazione dei medicinali o a un operatore sanitario che possa aiutarli a farlo”, ribadisce l’agenzia.

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